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L'intervista
06 Luglio 2016
Morelli in campo
A volte in una società c'è chi ci prova, ma alla fine scopre di non reggere la tensione e la pressione di una responsabilità. C'è chi, più ambizioso, crolla sotto il peso di un doppio incarico. E poi c'è chi invece di ruoli ne ricopre addirittura tre con serenità, perché “Se c'è la passione non se ne sente il peso, diventa tutto un piacere.” Sono le parole di Roberto Morelli, il factotum della Fortitudo Calcio Roma. Calciatore e direttore sportivo della prima squadra, da novembre anche allenatore dei piccoli classe 2008. Con una figura così trasversale e radicata all'interno dei meccanismi del mondo Fortitudo, è possibile davvero parlare di tutto. In primis, un bilancio sulla stagione della prima squadra reduce dalla prima annata trascorsa in Prima Categoria dopo la retrocessione subita nella stagione 2014-2015: “Il bilancio è positivo nonostante il piazzamento non troppo elevato. Purtroppo una squadra che retrocede o si attrezza rifondando, oppure diventa difficile mantenere certi standard. Noi siamo partiti molto bene con il nuovo tecnico Bertini, bravissimo nel tenere compatto il gruppo e nell'inserire i nuovi, poi però c'è stato un crollo mentale. Siamo stati inoltre decimati dagli infortuni e tutto questo non ci ha permesso di lottare sino alla fine per cercare la promozione. Il nostro problema era l'ampiezza della rosa, da un punto di vista qualitativo: oltre ai primi 15/16 elementi eravamo un po' corti. Un difetto su cui stiamo lavorando già da adesso in vista della prossima stagione: abbiamo confermato il blocco dell'anno scorso, stiamo definendo l'acquisto di un difensore centrale e siamo in cerca di una punta. Ma non ci fermiamo qui, siamo aperti a considerare anche altre opzioni al fine di mettere a disposizione di mister Pasquale Mollicone un gruppo competitivo. L'obiettivo per la prossima stagione? Non può che essere uno: riconquistare la Promozione, la categoria che ci appartiene. Il non averla agganciata già quest'anno può essere considerata una disfatta.” Lontano poi dalle pressioni e le esaltazioni del dilettantismo, c'è il mondo scuola calcio. Un ambiente che Morelli ha conosciuto in prima persona quest'anno e di cui si è inaspettatamente innamorato: “La società mi ha chiesto di occuparmi dei 2008 a novembre. Un tempo non avrei voluto allenare ragazzi così giovani, ma quando mi è arrivata questa richiesta ho deciso di provare. Ebbene, mi sono dovuto ricredere: è stata ed è un'esperienza bellissima. Ricordo la nostra prima partita, un'amichevole con la Vigor Perconti. Loro erano molto più preparati di noi, finì male. Ma da allora abbiamo lavorato in modo incredibile, tanto che a fine anno la squadra pareva irriconoscibile. I ragazzi hanno compiuto passi da gigante: questa è una delle mie più grandi soddisfazioni.” Roberto Morelli ha idee molto chiare anche sul suo futuro: “Se la società fosse d'accordo, mi piacerebbe tenere i miei ragazzi, i 2008, vederli crescere. Parallelamente vorrei giocare ancora per un anno per provare a riconquistare la categoria con i miei compagni. Poi, certo, sono intenzionato a proseguire anche il mio percorso da dirigente.”
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