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Albula, dopo tre anni è finito il calvario di Ferro: "Sono tornato a respirare"
A volte nella carriera di un calciatore si parla di quello che poteva essere, ma non è stato. Talento cristallino, ma soprattutto tenacia. E' questo Lorenzo Latino Ferro, promessa da under prima della Lupa Roma, poi della Boreale, con la quale vince una tappa dell'iniziativa organizzata da Asilo Savoia in collaborazione con la testata di Gazzetta Regionale. Era il 2019, e anche sui nostri schermi veniva alla ribalta l'estro dell'allora diciassettenne, pronto a prendersi il mondo con un pallone tra i piedi. Da quel momento, però, qualcosa è andato storto rispetto ai piani iniziali. Cresciuto nelle giovanili dell'Albula, la sua seconda casa alla quale aveva promesso che sarebbe prima o poi tornato, dopo un lungo calvario ricomincia proprio da dove tutto era partito. Di mezzo gioie, delusioni, e tante aspettative; alcune concretizzate, altre invece soltanto immaginate. Ed è proprio per questo che si parla di quello che poteva essere, ma non è stato. Anche se nell'ultimo weekend, dopo 33 mesi, Ferro è potuto tornare a rincorrere il suo sogno sul campo. E, cosa bella, proprio con la divisa da cui tutto era cominciato nella scuola calcio, prima degli exploit con Lupa Roma e soprattutto Boreale. Da domenica scorsa per Lorenzo non saranno più solo pensieri su quel che poteva essere, ma aspettative su quel che sarà.
Ripercorriamo il suo lungo periodo lontano dai campi, durato per quasi tre anni.
Nel 2019 il trasferimento presso la viola. Le prospettive erano più che interessanti, poi un infortunio in allenamento alla caviglia lo costringe allo stop. Nemmeno il tempo di ritrovare la forma, che la pandemia blocca nuovamente il suo processo di crescita: una disdetta, per un giovane in rampa di lancio e che ha bisogno di minutaggio ed esperienza, a maggior ragione se sta mettendo alle spalle un problema fisico. L'approdo al Villa Adriana, in Promozione, proprio per giocare il più possibile e recuperare la condizione atletica. Tutto bene, fino a quando nell'ultima amichevole precampionato Ferro rimedia la rottura del crociato. Per molti sarebbe la fine. Invece domenica, dopo un calvario durato 33 mesi, Lorenzo è tornato finalmente in campo. E con quale maglia, se non con quella con la quale era cresciuto da ragazzino? Adesso per lui sarà una sfida contro quello stesso destino che gli ha tolto tante possibilità, nella speranza che quello che poteva essere, sarà.
Le impressioni di Lorenzo Latino Ferro dopo il tanto atteso rientro: "E' stata un'ottima prestazione a livello individuale. Peccato per il risultato, ma in questo momento quello che contava era la mia condizione atletica e tecnica. Ho giocato venti minuti, ho ancora bisogno di tempo per esprimermi al massimo. Era più di un anno che mi allenavo nella speranza che arrivasse questo momento, è come se fossi tornato a respirare, non vedevo l'ora. Ho perso tre anni, ma nel calcio non ci si arrende mai e non ho rimpianti. I primi mesi sono stati i peggiori, ma è come se fosse stato un lungo conto alla rovescia prima di rientrare. Albula? E' la società in cui sono cresciuto, e il posto giusto in cui ripartire per prendere minutaggio e riambientarmi. Lì è rimasta una parte di me, e ho frequentato tutti anche quando giocavo altrove. Avevo promesso che sarei tornato, e così è stato. Spero di dare una grossa mano in questo campionato, poi per il futuro si vedrà un passo alla volta".
Lorenzo Ferro, qui in maglia Boreale dopo aver vinto la tappa di Talento e Tenacia