1ª CATEGORIA

Romei, che caos! Squalificato per due mesi: "Ero al corso prematrimoniale!"

Alberto Ciccarelli

Il Giudice Sportivo di Coppa Lazio ha finito per lasciare degli strascichi. Mercoledì scorso vi avevamo anticipato la possibilità che le classifiche e i verdetti del campo avrebbero potuto subire dei ribaltamenti proprio in sede di giustizia. Così è stato, ed in particolare la partita finita sotto la lente d'ingrandimento è stata quella tra Tigre Canarini, sospesa dopo neppure un terzo di gara a causa di una serie di scontri. La decisione è stata quella di punire entrambe le squadre, facendo qualificare l'Atletico Colleferro, ultimo in graduatoria. Fin qui, nulla da controbattere. Scorrendo i provvedimenti, però, balza all'occhio una squalifica che, se le notizie in nostro possesso fossero confermate, avrebbe del paradossale. E' stato infatti punito il calciatore Emanuele Romei, accusato di aver colpito un avversario nel corso della partita. Dalle informazioni ricavate, in realtà, l'attaccante gialloblù è da circa due mesi lontano dai campi, avendo momentaneamente messo da parte gli scarpini per dare priorità alla sua vita privata. L'ultima volta che avrebbe messo piede in campo, secondo la sua versione, sarebbe stata il 31 gennaio, dunque impossibile immaginare la sua partecipazione all'incontro dello scorso mercoledì; ne tra gli undici titolari, nemmeno tra le riserve. Dunque si tratterebbe di un clamoroso scambio di persone, difficile però da comprendere in quanto Romei, a sua detta e come confermato dalla società - che ha già agito mediante ricorso -, non era presente al Cinecittà Due e dunque non inserito nella lista di gara. Abbiamo raccolto la sua testimonianza: "L'ultima partita l'ho giocata il 31 gennaio - ha commentato -. Con la nascita di mia figlia mi sono dedicato alla famiglia, per poi riprendere direttamente la prossima stagione. L'obiettivo dei 200 gol era raggiunto, avevo ottenuto quello che mi ero prefissato per quest'annata, dopodiché dovevo pensare ad altro. Il calcio è la passione primaria, ma essendo diventato da poco genitore non poteva essere la mia priorità. Mi sono sentito danneggiato dalle notizie uscite questo pomeriggio. Mi hanno chiamato in tanti per chiedermi come fosse possibile che io abbia compiuto un gesto del genere. Ero a lavoro, tra incredulità e spavento mi sono limitato a rispondere che non ero presente. La considero una diffamazione, non ero in lista e non riesco a capire come abbiano potuto squalificare me. La cosa peggiore non è l'assenza dal campo, dato che ho deciso di riprendere l'anno prossimo, ma il fatto che il mio nome debba comparire su comunicati e notizie di cronaca. Sono al contempo arrabbiato, sorpreso e dispiaciuto. Non credo di esser stato scambiato per mio fratello, ha dieci anni in meno ed è la metà di me. Probabilmente l'arbitro avrà preso un numero di maglia nella confusione, ma era impossibile risalire a me, non essendo in lista. La cosa bella è che ero al corso prematrimoniale, esigo spiegazioni e scuse da parte degli organi preposti alla giustizia. Ci tengo a ringraziare la società per aver preso subito le mie difese. Sa che persona sono. Gioco in prima squadra da venti anni, non ho mai ricevuto una squalifica. C'è sempre una prima volta, è vero, ma non può essere così".

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