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1ª Categoria
Il tecnico ha festeggiato il traguardo con la vittoria sulla Vigor Rignano Flaminio che ha rilanciato la corsa salvezza dei suoi
24 Gennaio 2024
Riccardo Sperduti riceve dalla società la targa in omaggio del traguardo delle 700 panchine (© Facebook - U.S.D. Allumiere)
"Finché manterrò questo entusiasmo e ci sarà qualcuno che mi darà fiducia nell'affidarmi una squadra non smetterò di allenare": alla soglia dei 63 anni mister Riccardo Sperduti non ha intenzione di fermarsi. Tornato ad allenare in Prima Categoria dopo una quindicina di anni in campionati superiori, il tecnico ha festeggiato con i colori dell'Allumiere il traguardo delle 700 panchine in carriera lo scorso 14 gennaio. Giornata di festa doppia per lui, visto che i suoi hanno portato a casa la vittoria per 1-0 con la Vigor Rignano Flaminio e conquistato tre punti che nella corsa salvezza potrebbero rivelarsi molto importanti. Così come potrebbero esserlo quelli in palio domenica contro l'Isola Farnese La Storta: un'altra sfida salvezza delicata per l'Allumiere e per mister Sperduti. Che, in carriera, ha già vissuto momenti importanti: "Mi vengono in mente i play-out vinti col Canale Monterano, così come lo spareggio col Tolfa perso davanti a mille persone. Ma anche il campionato memorabile col Canino in Eccellenza, la delusione vissuta col Trevignano quando all'ultima giornata abbiamo perso un campionato che era già nostro. Ma devo ammettere che la soddisfazione avuta ad Anguillara è ancora un ricordo indelebile: doppietta campionato - coppa e riconoscimento come miglior allenatore del Lazio. Quella è stata una gran bella soddisfazione. Ho accettato il progetto dell'Allumiere perché la società ha ricostruito in maniera intelligente dopo la retrocessione dello scorso anno ed il ripescaggio in estate. Abbiamo scelto un progetto basato sui giovani ma è stato bello sapere di poter essere un tassello importante per convincere i giocatori a restare o a scegliere di venire qui. Sapere di avere un ruolo così importante nel dare credibilità al club è stato un attestato di fiducia decisivo nella mia decisione di sposare questo progetto. Che sta andando molto bene grazie all'impegno e alla serietà dei ragazzi e al lavoro di squadra con il mio staff formato da Mauro Testa, Massimo Zetelli, Marcello Feliciani e Daniele Pomponi". I segreti di una carriera così longeva? Semplici (in apparenza): "Rendersi conto della realtà in cui ci si trova a lavorare ed adattare le proprie idee alle caratteristiche della rosa a disposizione, senza integralismi. Ma, soprattutto, essere consapevoli di lavorare con i dilettanti che fuori dal calcio hanno i loro problemi ed instaurare con loro un rapporto che non sia solo allenatore-giocatore".
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