1ª Categoria
Atletico Casalotti, Mocci: "Per la salvezza serve un salto di qualità"
La squadra detentrice della Coppa Lazio di Seconda Categoria si prepara per l'esordio del prossimo 5 ottobre nel girone C
Aver conquistato la Coppa Lazio di Seconda Categoria contro una corazzata come l'Isola Liri non basta per essere certi di salvarsi in terza serie. L'allenatore dell'Atletico Casalotti, Roberto Mocci, è infatti convinto che alla sua squadra, per larga parte confermata rispetto alla stagione passata, sia necessario uno scatto in avanti a livello mentale per riuscire a mantenere quanto conquistato. Non che manchi fiducia nell'organico, anzi. Ma per il tecnico c'è troppo divario tra i due campionati per accontentarsi di quello fatto fino allo scorso maggio: "Serve un salto di qualità a livello mentale - spiega infatti Mocci - che si deve tradurre in una maggiore intensità negli allenamenti. Il ritmo del campionato è più alto rispetto a quello a cui eravamo abituati lo scorso anno, quindi non basteranno le ottime qualità dei nostri singoli: servirà maggiore concentrazione e più continuità nelle prestazioni. Troppi alti e bassi non ce li possiamo permettere".
Idee chiare Per riuscire a raggiungere i traguardi prefissati, l'allenatore biancorosso ha le idee chiare: "Per noi sarà una stagione transitoria, ma la nostra identità sarà ben chiara a tutti. Voglio una squadra che costruisce dal basso senza paura, che aggredisce l'avversario e che propone un calcio moderno. Gli errori fanno parte del percorso di crescita, quindi bisogna saperci convivere e superarli, soprattutto in un girone difficile e allo stesso tempo entusiasmante come quello che ci attende. Affronteremo tante squadre ben attrezzate, ma questo rende solo il nostro cammino più interessante da affrontare. I nostri obiettivi? Al di là della classifica spero di vedere i nostri giovani crescere sia sotto il profilo calcistico che quello personale. E, soprattutto, voglio arrivare a fine stagione sapendo che i ragazzi hanno ottenuto la salvezza divertendosi: non dimentichiamo che il calcio è un gioco. Affiancare l'aspetto sportivo a quello del piacere di giocare sarebbe il massimo".
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