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25 Settembre 2025
A sinistra Paolo D'Este il giorno della presentazione (©Facebook - Vjs Velletri)
"La Vjs Velletri non può mai scendere in campo solo per partecipare": questo il monito di mister Paolo D'Este alle avversarie del girone F, in partenza il prossimo 5 ottobre. L'esperto tecnico portodanzese ha scelto di sposare la causa rossonera per ridare lustro ad una piazza storica del calcio laziale, ma anche e soprattutto per un ambiente che si sposa alla perfezione con la sua filosofia di calcio.
Mister che campionato vi attende?
"La nostra è un'avventura piena di incognite: abbiamo tante novità da andare a scoprire. Di sicuro non ci manca l'entusiasmo, visto che larga parte della rosa è formata da ragazzi usciti dalla Juniores. Questo per noi è un vantaggio, perché la loro voglia e la loro felicità nel lavorare sul campo giorno dopo giorno sono uno stimolo per tutti. Chiaramente noi puntiamo al massimo possibile, poi sarà il campo a dirci quale sarà l'esito del nostro cammino. Ma di sicuro la Vjs Velletri non può scendere in campo solo per partecipare, anche perché ci sono da rispettare i nostri tifosi e le loro attese".
Cosa l'ha spinta a rimettersi in gioco con questa squadra?
"Ero partito con l'intenzione di ascoltare la proposta del club solo per una questione di rispetto, come spesso mi accade negli ultimi anni, ma stavolta ho davvero trovato gli stimoli giusti per ricominciare. Cercavo un progetto basato principalmente sulle persone, volevo un ambiente sano e l'ho trovato. La riprova l'ho avuta pochi giorni fa, quando il presidente è venuto al campo è mi ha abbracciato: questo tipo di atteggiamenti fanno la differenza per me".
Come si riparte dopo una retrocessione?
"Ammetto di aver trovato uno spogliatoio con il morale molto basso, dunque serve cambiare registro a livello mentale. Lo scorso anno la classifica li ha costretti ad un atteggiamento votato più alla difesa, mentre quest'anno dobbiamo essere una squadra d'attacco. Il lavoro sul campo ma, in questi casi, ancora di più il dialogo sono fondamentali per riuscire nel nostro intento".
Che traguardi si è posto al di là di quelli di classifica?
"Sono venuto qui per rilanciare una piazza importante. L'ho fatto in altre occasioni nel corso della mia carriera: penso a Lanuvio, Cisterna, Anzio, Aprilia. Voglio portare a termine questa missione perché lo meritano sia la piazza che i tifosi, i quali vivono la vicinanza alla squadra come una momento di aggregazione. Questo è un clima che mi entusiasma e non poco. Non siamo i più forti, ma lavoriamo per diventarlo".
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