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Il volo di Alessia Arciprete: dalla Volleyrò alla Serie A

Intervista alla giocatrice di Civitavecchia, cresciuta nel club di Casal de' Pazzi e protagonista con Pesaro in A2

12 Maggio 2016

Alessia Arciprete con la maglia della Volleyrò

Alessia Arciprete con la maglia della Volleyrò

Accompagnata dalla mamma che per cinque anni, tutti i santi giorni, l’ha portata su e giù da Civitavecchia per gli allenamenti e le partite, alternandosi con il papà ancora oggi rimpianto sulle tribune del PalaFord per il suo tifo travolgente, Alessia Arciprete è tornata al Volleyrò per riabbracciare le sue compagne, i tecnici e i dirigenti che l’hanno vista crescere, accompagnandola nel suo passaggio in Serie A2. Perché, come dice Alessia stessa: 

“La mia carriera è nata qui e al Volleyrò rimarrò sempre legata”.In vacanza, ma neanche troppo perché deve allenarsi per rimanere in condizione e soprattutto perché deve studiare per il prossimo esame di maturità, Alessia si sta godendo qualche giorno di meritato riposo dopo la straordinaria prima stagione in Serie A2, con la maglia di Pesaro.

Alessia, dopo quasi un anno di assenza sei tornata al PalaFord. Che effetto ti ha fatto?

“Tornare qui è sempre emozionante, perché la mia carriera è nata al Volleyrò. Ero piccolina quando sono arrivata e dall’Under 14 ho seguito tutto il percorso giovanile. Sono stati cinque anni pieni di emozioni. Rivedere tutti mi fa uno strano effetto, da Armando Monini a Laura Bruschini e poi Luca Cristofani, Fabio Poli e tutti gli altri che ho lasciato con tanto affetto. È da lunedì che sono tornata ma è oggi che mi sento davvero a casa”.
Alessia Arciprete con la maglia della Volleyrò

Come è andata la tua stagione con Pesaro?

“Quest’anno a Pesaro ho vissuto una stagione bellissima. Me l’aspettavo certamente positiva, ma quello che è successo è andato oltre ogni più rosea previsione. Come squadra siamo partite con l’obiettivo della salvezza, senza pensare che potessimo arrivare fino ai playoff. Con il tempo, però, ci siamo rese contro che ce la potevamo fare. A gennaio abbiamo avuto una striscia positiva impressionante, prendendo piena coscienza dei nostri mezzi. E così siamo arrivate fino a gara tre delle semifinali. Qualificarci ai playoff è stata la ciliegina sulla torta di una stagione straordinaria”.

Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti. Tu ti sei inserita in squadra in punta di piedi, hai atteso il tuo momento e alla fine sei stata una delle migliori.

“A livello personale questa esperienza mi ha fatto bene. Mi sento molto cresciuta e migliorata. Se devo essere sincera mi aspettavo maggiori difficoltà nel salto dalla Serie B1 alla Serie A2 e invece alla fine è andato tutto meglio del previsto. L’atmosfera in squadra è stata fantastica e questo mi ha aiutata molto nel processo di adattamento. La mia stagione è cambiata con la Coppa Italia. Prima entravo dalla panchina, cercando di farmi trovare sempre pronta e di sfruttare le occasioni che mi venivano concesse. Nei quarti di finale mi sono giocata al meglio la mia chance, segnando anche diciotto punti e da quel momento è stato un continuo crescendo. Gara dopo gara ho trovato nuovi stimoli e nuovi obiettivi da raggiungere”.

Come ti sei trovata in un nuovo ambiente e in una squadra dove eri la più giovane del gruppo?

“A Pesaro mi sono trovata subito bene. È una città molto bella. Per me si trattava del primo anno che passavo fuori di casa e dovevo iniziare a cavarmela da sola, anche se i miei genitori sono stati stupendi perché in ogni gara casalinga mi sono sempre venuti a trovare. Ero anche curiosa di vedere come avrei reagito e come mi sarei comportata in questa nuova vita. Anche con la scuola, sono all’ultimo anno delle superiori, in fin dei conti è andata bene. Con i playoff, le partite e gli allenamenti non è stato semplicissimo conciliare i doppi impegni e adesso che sono in pausa dalla pallavolo tocca mettermi sotto con i libri”.

In che modo ti ha aiutata l’esperienza fatta al Volleyrò?

“Grazie al Volleyrò è stato molto più semplice adattarmi, perché anche qui i sacrifici che ho fatto non sono stati pochi e tutto ciò mi ha fortificata per affrontare la realtà della Serie A2 e di una vita cambiata totalmente. Al Volleyrò il livello degli allenamenti è altissimo, grazie a Luca Cristofani che ci ha preparate e stimolate ad affrontare il salto nelle categorie superiori. In Serie A2 si incontrano giocatrici più esperte che hanno affrontato situazioni molto diverse e ovviamente partono avvantaggiate, ma grazie all’esperienza che ho maturato a Roma mi è servito poco per entrare nelle giuste dinamiche della Serie A2. E di questo me ne sono accorta quasi subito, ai primi allentamenti. Sono convinta che anche le altre ragazze che nel tempo sono andate a giocare in Serie A hanno trovato gli stessi benefici dopo essere passate per il Volleyrò”.

Sei riuscita a rimanere aggiornata su quello che accadeva al Volleyrò, anche se eri a centinaia di chilometri di distanza?

“Sono sempre rimasta in contatto con l’ambiente, perché dopo tutti questi anni il Volleyrò è diventata una famiglia. Ed è proprio vero che ti accorgi di quanto siano importanti le persone che ti vogliono bene, quando ti allontani da loro. Con Armando Monini e Luca Cristofani ho avuto un rapporto continuo e mi hanno aiutata tanto nei primi momenti, quando ero un pochino più in difficoltà. Mi hanno incoraggiata a tenere duro, dicendomi che prima o poi sarebbe arrivato il mio momento. E così è stato. E poi con le mi ex compagne Alice Gradini ed Elena Monini c’è un bellissimo rapporto di amicizia. Ci siamo viste a Pasqua e ora non vedo l’ora di riabbracciarle”.

Nei tuoi anni al Volleyrò hai avuto compagne molto brave che come te giocano In Serie A e hai fatto parte di squadre fortissime, ma neanche voi siete riuscite a qualificarvi alla post season come hanno fatto quest’anno le Under 18 e 16.

“So perfettamente che le due squadre sono ai playoff sia di Serie B1 che di Serie B2. Sono state meravigliose ed è vero che io non ci sono riuscita. Al di là di come andrà a finire, dico alle ragazze di sfruttare questa occasione per accumulare ulteriore esperienza e di farne tesoro per le finali nazionali. E comunque, mi sento di consigliare di godersi ogni momento e ogni giorno passato al Volleyrò, anche quando sembra che tutto vada storto, perché è normale che questo succeda. Quando si esce dalle giovanili tutto quello che si è vissuto, nel bene e nel male, torna utile. Auguro alle ragazze di divertirsi e di raggiungere tutti i traguardi che si sono prefissate, nello sport e nella vita”.

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