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pallamano
20 Maggio 2016
Le cadette
I progetti nella vita così come nello sport nascono e si solidificano gettando delle buone basi, sviluppando e cercando nell'ambito sportivo quelle leve che in un futuro non immediato possano garantire il continuo e le fortune di una società. In tutto questo la Flavioni Handball Civitavecchia ci ha saputo indubbiamente fare, mirando già nelle scuole elementari all'istruzione nell'ora di educazione fisica alla costruzione e nel far appassionare i ragazzi a questo sport. Soddisfazioni che non mancano come è avvenuto nella giornata di ieri, quando i cadetti sia al maschile che al femminile hanno conquistato il titolo regionale scolastico vincendo tutte le partite, e aggiudicandosi le finali regionali contro il Viterbo e il Rieti. Il coronamento di questo cammino avrà il culmine per questi ragazzi il 26 maggio a Roma, quando verranno premiati da parte del CONI.
Exploit che non lascia stupita la dirigenza locale, ma che impregna ancora di più di consapevolezza il lavoro societario, e fa dipingere con la perseveranza di un obiettivo un futuro roseo. Erika Maruzzella nasce pallamano parlando da quei campi e da quell'ora di educazione fisica, un cammino sportivo lungo seppur abbia una giovane età in cui partendo da quelle esperienze e vittorie in ambito scolastico è arrivata alla giornata di venerdì scorso, dove è stata una delle artefici e protagoniste sul campo per il sogno diventato realtà: la serie A. Da sei anni al fianco degli sviluppi di crescita societari ha sposato anche lei la causa giovanile, insegnando e appassionando i bambini alla pallamano. Il progetto scolastico che la vede protagonista lo svolge presso il plesso della scuola Elementare Gianni Rodari di Civitavecchia, senza distinzione dalla prima alle quinta cercando poi di trasmettere quella passione che alla fine del quinquennio troverà una continuità con la scuola media Flavioni. Rivolgiamo a Erika qualche domanda cercando di capire le sensazioni di questi anni e del futuro che le aspetta con le sue compagne di squadra.
Da capitano e da giocatrice di questa società da tanto tempo quanta soddisfazione c'è nell'aver vissuto un progetto divenuto vincente dall'inizio?
"E' davvero un sogno che si è realizzato. Ce lo siamo costruite passo dopo passo con umiltà, grinta e con la voglia di dimostrare che niente è impossibile se ci credi veramente. Abbiamo semplicemente dato il finale giusto ad una storia cominciata tanto tempo fa".
Un progetto che parte dalle scuole di cui anche tu ne fai parte, e che oggi ha visto vincere ancora la società nei campionati studenteschi regionali. Una fucina di campioni per il futuro è tanta soddisfazione.
"Se siamo arrivati dove siamo oggi è soprattutto grazie al lavoro svolto nelle scuole. Una società senza un vivaio,non ha vita lunga. Cerchiamo di far avvicinare i più giovani a questo sport, cercando di trasmettere tutta la passione che abbiamo e mettendo a loro disposizione l'esperienza che abbiamo accumulato negli anni. La vittoria che è arrivata oggi è la prova che stiamo seguendo la strada giusta eche la nostra società ha un buon progetto che merita di portare avanti. Quindi mi complimento con i ragazzi della Flavioni e gli auguro di crederci sempre fino in fondo, perché se si lavora nel migliore dei modi i risultati arrivano sempre. La promozione in A1 è anche per loro, è un eredità che lasciamo a chi continuerà questo sogno".
Sei una delle veterane e si può parlare anche di aspetti economici con te. Sarà dura affrontare una campionato di questo genere, te la senti di fare un appello?
"Si l'altra faccia della medaglia è purtroppo l'aspetto economico con cui dobbiamo per forza fare i conti. Per portare avanti questo progetto abbiamo bisogno di aiuti esterni che fino ad oggi non abbiamo chiesto. È ' ormai risaputo che la nostra società è arrivata dove si trova oggi contando sulle proprie forze autofinanziandoci in ogni modo possibile. Considerando che avendo vinto il campionato rappresentiamo non solo la nostra città ma anche la nostra regione, confidiamo in una risposta positiva dalle imprese che vogliono vedersi rappresentate sul territorio nazionale, in una disciplina lontana dalle beghe politico economico sportive".
Parliamo un po' di mercato: se ti arrivasse una chiamata da qualche squadra del nord la risposta sarebbe scontata o ci penseresti sopra?
"Non abbiamo lasciato questa società prima e non lo faremo proprio ora che è ai massimi livelli. Abbiamo sempre creduto nelle nostre potenzialità e nei nostri progetti, siamo cresciute in questo ambiente e casa nostra. Non c'è soddisfazione più grande di veder realizzare e crescere un qualcosa che hai costruito con le tue forze. Questa società rappresenta la nostra vera famiglia allargata".
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