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Serie D - Dream Team, Martina Traini e la sua "nuova vita"

Da poco passata dal campo alla panchina, l'allenatrice in seconda del team gialloblu ci racconta la sua esperienza

16 Febbraio 2017

Serie D - Dream Team, Martina Traini e la sua "nuova vita"

Non è mai facile appendere le ginocchiere al chiodo ed entrare nelle vesti di chi da sempre hai visto “dall’altra parte”, nel ruolo di allenatore, dirigente o accompagnatore.

Dal campo a...bordo campo La passione per la pallavolo, però, aiuta affinché questo passaggio non risulti così doloroso, come è accaduto a Martina Traini, ora seconda allenatrice della serie D femminile della Dream Team Roma: “Da ex giocatrice non è mai facile passare al ruolo di tecnico, sopratutto se poi ti trovi ad allenare ragazze che sono prevalentemente tue coetanee. Fino allo scorso anno mi sono confrontata solo con le bambine e le differenze sono tante perchè allenare le più piccole significa trasmettere loro la passione per la pallavolo e il vero senso dello sport di squadra. Ora, oltre che con le più piccole, mi devo rapportare anche con ragazze già grandi, alle quali non devi trasmettere la passione perchè si presuppone che l’abbiano già acquisita ma a cui devi sistemare un bagher o un colpo d’attacco e allora diventa molto più complicato. Tra l’altro nella nostra squadra ci sono molte atlete che hanno già giocato ad alti livelli e le sfaccettature del lavoro da allenatrice diventano ancora di più”.

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Le paure di un ruolo nuovo Alla fine, però, la paura passa e ci si mette nuovamente in gioco: “Un ruolo come quello della seconda allenatrice ti mette addosso un po’ di timore quando sei all’inizio. Poi capisci che quello che devi fare non è molto diverso da ciò che già fai con l’Under 12: devi semplicemente fare in modo che l’atleta che deve fare la differenza, la faccia, o che chi deve essere il leader, lo diventi. L’importante è che l’amore per questo sport cresca ogni giorno di più, anche se ormai si hanno già 30 anni. Se devo tirare le somme, comunque, mi trovo bene in questo ruolo ora, perchè forse è proprio ciò che mi piace fare”.

Obbiettivi La guida tecnica della prima squadra femminile, insieme al coach Luca Liguori, è una grande responsabilità per Martina che non vuole che le sue ragazze abbassino la guardia: “La stagione finora è stata molto altalenante, nonostante i risultati positivi. Abbiamo a disposizione nel roster grandi nomi, grandi capacità e altrettanta personalità e non è mai facile gestire tutte queste cose insieme. Il campionato non offre pause perchè ci sono molte squadre giovani e la pressione è tanta. Abbiamo molti punti di forza, se ci si sofferma solo sul lato tecnico, ma credo che il nostro reale vantaggio sia il gruppo, il fatto che tutte si identifichino con lo stesso obiettivo, viaggino tutte nelle stessa direzione senza se e senza ma, lavorando in modo serio e costante. E’ proprio questa la più grande sfida per noi dello staff: fare in modo che si realizzino tutte queste cose. Poi l’obiettivo societario è ovviamente il più ambito ma prima di raggiungere la vetta c’è una strada da percorrere e se si è uniti la si percorre meglio”.

Il futuro Insieme agli obiettivi della società e della squadra, scorrono paralleli anche gli obiettivi personali di Martina che, però, mantiene saldi i piedi per terra: “Personalmente non so quanto vorrei arrivare in alto perchè mi sono detta che avrei voluto lavorare con il settore giovanile. Quello credo sia il mio futuro perchè le radici si piantano all’inizio. Per ora ringrazio Luca (Liguori ndr) per avermi dato la possibilità di crescere e arricchire il mio bagaglio personale. Poi il futuro lo scriverò passo dopo passo”.

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