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Pallavolo Femm
10 Maggio 2017
Sara Gidari, capitano del Free Club
Il girone D della 1ª divisione femminile di pallavolo si è appena concluso e se alcune squadre si preparano ad affrontare play off e play out, la questione non riguarda affatto il Free Club. La società gialloblu ha archiviato la stagione 2016/2017 con un risultato meno esaltante rispetto a quello della passata stagione ma non ha mai rischiato di perdere la categoria. A tirare le somme ci ha pensato il capitano Sara Gidari, costretta a fare il tifo dagli spalti per buona parte del campionato a causa di un brutto infortunio alla spalla. Il rientro in campo è stato sofferto ma si è dimostrato utilissimo per il raggiungimento degli obiettivi societari.
Come hai vissuto questi mesi di stop?
"In realtà li ho vissuti veramente male perché dopo aver cominciato la preparazione atletica la mia idea era quella di vivermi in pieno il nuovo campionato. Purtroppo questo infortunio non mi ha permesso di continuare, però il mio obiettivo è sempre stato quello di tornare il prima possibile. Sono stata ferma per quasi 5 mesi ma nella mia testa ho continuato ad allenarmi e ho seguito la squadra cercando di stare vicina alle mie compagne con i mezzi che avevo a disposizione".
Com'è andato il rientro?
"Il rientro è stato positivo a livello mentale, sono stata contenta di tornare in palestra con le ragazze. A livello fisico purtroppo è stata tutta un'altra storia: la spalla era guarita ma non mi sentivo pronta. Ho dovuto lavorare molto per recuperare la forma fisica. La mattina mi svegliavo sempre con qualche dolorino, senza contare che quando rientri in campo dopo tanto tempo vivi la tensione in modo diverso. Mi sono dovuta riabituare anche a quello".
La stagione 2016/2017 del Free Club è stata come l'avevi immaginata?
"Il campionato è andato come ci aspettavamo: siamo rimaste sempre a metà classifica con ampi margini di salvezza. Certo è un peccato pensando che l'anno scorso abbiamo sfiorato i play off! Varie assenze quest'anno hanno reso tutto più difficile e i due allenatori Antonio Scorrano e Rino Di Franco a volte hanno faticato a mettere in campo un sestetto. Per fortuna le ragazze più giovani ci hanno dato una mano. Ovviamente la crescita è tutta per loro, sono loro il futuro della società".
La stagione si è appena conclusa con la classica "salvezza tranquilla". Il bilancio in fondo è positivo?
"Quest'anno si è concluso in modo "anonimo", con la salvezza già raggiunta le ultime partite sono state prese un po' sottogamba e non siamo riuscite a mettere in campo delle buone prestazioni. Vista l'annata particolare a causa di una rosa ridotta e in parte rivoluzionata rispetto alla passata stagione, il nostro obiettivo era quello di non perdere la categoria: alla fine non solo ci siamo riuscite ma abbiamo raggiunto una metà classifica che ci lascia abbastanza soddisfatte. Sicuramente c'è da lavorare, anche perché ci sarà un ricambio generazionale e l'anno prossimo bisognerà ripartire da zero. Dobbiamo ricostruire una squadra che ormai è al capolinea e quindi la speranza è quella di poter essere di nuovo competitive per poter affrontare la 1^ divisione nel migliore dei modi".
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