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Res Roma, Martinovic: "Rimasta perché al cuor non si comanda"

Le dichiarazioni dell'attaccante che ha scelto di vestire ancora la maglia giallorossa

24 Agosto 2017

Esultanza di Martinovic

Esultanza di Martinovic

Tante offerte ma un solo amore: cosa ti ha spinto a restare alla Res Roma?

Quest'estate è stata un po' turbolenta, ho ricevuto diverse offerte, anche molto invitanti, ma come si dice "al cuor non si comanda". Ho scelto la Res Roma, ho scelto la mia seconda casa, ho scelto le mie compagne, il mio allenatore, tutto lo staff, il presidente ed ogni tifoso. Ho scelto la squadra che mi ha lanciato nel calcio che conta, e alla quale sono estremamente riconoscente.


Esultanza di Martinovic

Cosa ti aspetti da questa stagione per la tua squadra e quali sono i vostri punti di forza?

Beh sarà difficile ripetere la stagione straordinaria dello scorso anno, ma prometto a nome di tutte le mie compagne che daremo l'anima in campo per migliorarlo addirittura quel risultato. Abbiamo perso qualche ragazza rispetto alla scorsa annata, ma è rimasta l'ossatura di questa squadra che saprà aiutare tante giovani a crescere e ad imporsi in un calcio importante, facendo valere le loro qualità. Abbiamo tante giovani di talento, Simonetti sta diventando un leader lì a centrocampo, con tecnica corsa e tanta qualità saprà dettare i tempi del nostro gioco, Labate è in piena rinascita, penso che finalmente ha trovato la sua dimensione, con qualche anno di esperienza in più sulle spalle rispetto alle passate stagioni sarà la nostra arma in più; Palombi invece è tornata, stavolta è pronta ad imporsi anche in serie A oltre che in primavera, Greggi e Picchi saranno ancora le certezze, ma potrei star qui ore a parlare delle veterane, quelle che mandano avanti questa squadra, ma loro non hanno bisogno di complimenti, loro lo sanno già chi sono e quanto valgono, vorrei spendere solo due parole per Vanessa Nagni, il capitano, che quest'anno ancora di più con corsa e talento sta trascinando il gruppo.


L'anno scorso, al tuo primo anno di A, hai stupito tutti segnando tanto. qual è l'obiettivo che ti poni quest'anno?

La scorsa stagione per me è stata un'annata fantastica, a parte un infortunio che mi ha tenuto fuori un mese, sono stata contenta per quanto fatto e per i miei goal, frutto di un grandissimo lavoro di squadra. L'obiettivo che mi pongo quest'anno è assolutamente quello di migliorarmi sia dal punto di vista realizzativo che dal punto di vista tecnico e tattico. Penso che il miglioramento sia all'ordine del giorno, si può sempre migliorare, e se vuoi diventare una professionista a tutti gli effetti devi saper lavorare duro, con costanza e dedizione, senza dare mai niente per scontato, ed io sono pronta a farlo!


A fine stagione hai assaporato il mondo della Nazionale maggiore: cosa ti resta di quel periodo?

L'annata fantastica dello scorso anno si è conclusa con una convocazione per il ritiro pre-europeo che è stata per me motivo di grandissimo orgoglio. È il sogno di ciascuna bambina giocare per la tua nazionale, ricordo ancora tutto come fosse ieri, che emozione! Quell'esperienza mi ha insegnato tanto, giocare e allenarti con le giocatrici più forti d'Italia e condividere con loro un obiettivo comune, non è una cosa da tutti i giorni, ho rubato da ciascuna di loro qualcosa che potesse migliorarmi e mi sento già più pronta, mentalmente e come giocatrice, queste sono esperienze che ti cambiano. Il rammarico per non essere partita per l'Europeo c'è, ma questo mi da più forza per lavorare meglio e provare a conquistarmi quella maglia che per me conta molto.


Melania Martinovic

Da Cabrini a Bertolini, come cambia la Nazionale italiana?

Penso che l'Italia all'Europeo abbia dimostrato di essere competitiva, il movimento del calcio femminile sta crescendo, se avessimo avuto più fortuna avremo anche passato il turno. Penso che il passaggio da Cabrini a Bartolini sia un cambiamento importante perché si passa da un allenatore che rappresenta un nome importante nell'ambito del calcio nazionale italiano, ad un'allenatrice che ha conoscenze dirette ed importanti nel campionato di serie A, e avendo fatto tanti anni il campionato di massima serie, conosce molto bene sia le giocatrici che ha allenato, sia quelle che ha incontrato da avversarie, ed è un parametro importante che può garantire ulteriore crescita al calcio italiano. Naturalmente non conosco i suoi sistemi di lavoro però su quello penso che gli allenatori che fanno il calcio italiano sono cresciuti moltissimo, e i lavori da loro proposti stanno aiutando in questa crescita, quindi sono fiduciosa per il lavoro che può fare Milena Bertolini in questo ambito, sapendo che ha competenze importanti e tanta voglia di fare, perché sicuramente arriva a chiudere un percorso importante con la nomina di allenatrice della nazionale italiana e vorrà sicuramente lavorare per lasciare il segno.


Cosa pensi dell'ingresso dei club maschili nel calcio femminile?

L'ingresso dei club maschili è ciò che mancava al nostro calcio per fare il salto di qualità rispetto agli altri paesi europei. Penso che sia l'inizio di una nuova era per il calcio femminile, che è sempre stato discriminato e lasciato nel dimenticatoio, quando ciascuna giocatrice per poter giocare fa il doppio dei sacrifici degli uomini perché ha bisogno di lavorare o studiare per garantirsi un futuro migliore. Spero che anche gli altri club professionisti cominceranno a muoversi e a fondersi con le altre società femminili, per passare definitivamente da un calcio dilettantistico ad un calcio professionistico a tutti gli effetti.

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