Cerca
pallavolo
04 Ottobre 2017
Arianna Di Vanno ©Gazzetta Regionale
È stata presentata ieri al Circolo Canottieri Lazio la Lazio Pallavolo, reduce dalla promozione in B. Il presidente Giorgio d’Arpino è intervenuto per primo in conferenza stampa: “È stata una stagione esaltante perché abbiamo centrato un obiettivo non facile, che ha pagato delle scelte importanti, tra cui quella di affidare la conduzione tecnica a una donna”. D’Arpino ha ringraziato atleti e dirigenti per l’obiettivo raggiunto. Ha invocato l’intervento delle istituzioni nel trovare le risorse utili a sostenere la Lazio in B: “Chiediamo aiuto all’imprenditoria onesta romana. Mi aspetto che ci possano aiutare ad andare in Serie A, che costa”. E ha parlato dello stadio Flaminio rivolgendosi ancora alle istituzioni: “Vogliamo che venga di nuovo colorato di biancoceleste”, precisando alla fine della conferenza che: “La Polisportiva Lazio è pronta ad iniziare i lavori. I soldi ci sono, non riusciamo a spenderli”. Hanno preso la parola: Antonio Buccioni (Pres. SS Pol. Lazio), Fabio Camilli (Cons. Fipav Lazio), Enzo D’Arcangelo (Pres. Pol. G. Castello, con cui è nata la “SS Lazio Pallavolo G. Castello” e un progetto tecnico per il settore giovanile) e Emiliano Monteverde (Ass. allo sport I Municipio); con la presenza del Dr. Roberto Verna (Direttore sanitario), di Maurizio Manzini (Team manager della Lazio Calcio) e con il ricordo di Renzo Nostini presidente della SS Lazio. Nel corso della conferenza, in vista dell’esordio in B, sono stati presentati i giocatori della squadra, rifondata per la Serie B, l’allenatrice Arianna Di Vanno e il secondo Giuseppe Carfì, che disputeranno le partite al PalaLuiss la domenica alle 18 ed è stata mostrata la nuova maglia da gioco.
Arianna Di Vanno La Di Vanno, al secondo anno con la Lazio maschile che sognava di guidare sin da quando seguiva la squadra femminile, per Gazzetta Regionale ha parlato dello scorso anno e della prossima stagione: “Le emozioni sono state tantissime, molti non hanno creduto che ce l’avremmo fatta, è stata una corsa contro qualche maldicenza di troppo. Quest’anno speriamo che le cose filino lisce, dal punto di vista più umano che sportivo. Perché quando il gruppo è coeso lo sport arriva, quando c’è solo lo sport e non c’è il gruppo qualcosa non funziona”. Sul peso di gestire, in quanto donna, una squadra maschile ha spiegato: “Non c’è. È più una falsa idea che si è costruita intorno al mondo dello sport, perché sono poche le donne al comando sul maschile. Nello sport siamo tutti uguali e quindi allenatori e atleti, maschio o femmina, non c’è differenza. L’importante è essere sicuri di se stessi. Tutto sta nel sapere quello che uno cerca dalla squadra, dall’individuo, dal gruppo, dalla società. Il segreto è avere una grande sicurezza”. Infine ha concluso esprimendosi sulla scorsa stagione: “Il mio obiettivo era fare i playoff. Non sono una che fa voli pindarici, prendo le cose sempre passo dopo passo, per cui è stata una sorpresa, costruita con grande fatica da me, dai ragazzi, dal mio secondo dello scorso anno, però ha portato a un risultato inaspettato ma in realtà meritato”.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni