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29 Luglio 2019
Luana Fracassi
Negli anni d’oro della Res Roma è stata tra le protagoniste dei successi giallorossi: dopo una sola stagione nel calcio a 5, tra le fila dell’Olympus, ha deciso di tornare nel mondo “Res”, per provare a riportare la Res Women nel calcio che conta. Parliamo di Luana Fracassi, calciatrice eclettica in grado di fare bene qualunque ruolo: dalla Res alla Res Women, passando per l’Olympus, dal mondiale francese al futuro del calcio femminile, Luana racconta i motivi del suo ritorno e fa una panoramica a 360 gradi sul calcio in rosa italiano.
Dopo un solo anno di futsal, il ritorno al calcio a 11: cosa ti resta dell’esperienza nell’Olimpus e cosa ti ha spinto a tornare nel calcio che conta? "Purtroppo l’esperienza all’Olimpus non è stata troppo positiva: ho dato sempre il mio 100% come sono abituata a fare, ma sia a livello personale che di squadra le cose non sono andate come speravo. È stata comunque un esperienza che porterò nel mio bagaglio perché mi ha permesso di conoscere delle belle persone. Ma torno nel mio mondo perché mi è mancato tanto in questo anno, ho voglia di rivivere certe emozioni che solo l’erba sotto i piedi riesce a darti".
Dalla Res Roma alla Res Women: cambia la società ma i concetti guida restano gli stessi. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura? "Per me la Res Roma ha rappresentato prima di tutto casa. È stata la mia famiglia per tanti anni e quando stai bene in un posto non ci pensi due volte a tornare. Sono cambiate tante cose e la categoria è differente, ma mi aspetto di ripartire da dove ho lasciato e mi impegnerò per riportare questa squadra sui palcoscenici che merita"
Come allenatore troverai Stefano Fiorucci, che conosci bene dai tempi della Res Roma. Cosa pensi di lui e quali sono le sue caratteristiche? "Stefano è come un fratello. Merita per l’impegno e la costanza questa opportunità. È un ragazzo d’oro ma sa essere anche severo quando è necessario. È cresciuto tanto come allenatore, sa mettersi sempre in discussione e io sono a sua completa disposizione"
La società punta alla promozione in B e ha grandi progetti in cantiere. Quali sono invece i tuoi obiettivi personali "Personalmente mi aspetto di ritrovare quell’idea di calcio e di valori che ho lasciato. Dopo un anno in cui ho giocato veramente poco ho tanta voglia di rimettermi in gioco e di tornare a essere un punto di riferimento per questa squadra"
Uno sguardo al mondiale: sei soddisfatta del cammino delle azzurre e del risalto mediatico che il movimento ha ottenuto in questo periodo? "Ho guardato il mondiale con molto entusiasmo. Le nostre ragazze hanno dimostrato che il gruppo fa la differenza e hanno raggiunto un traguardo importante e inatteso. Ma c’e ancora tanto da lavorare per raggiungere certi livelli. Sono riuscite a far ricredere un popolo intero ma la speranza è che questo interesse non sia legato solo al mondiale. È adesso che abbiamo ancora più bisogno del sostegno di tutti. La notizia che il Mozzanica lascia la serie A dopo tanti anni è dura da digerire per chi ama questo sport e se penso che l’Atalanta giocherà la Champions lo è ancora di più. Ma dobbiamo aspettare ancora qualche anno per vedere se questo mondiale avrà fatto bene al movimento"
Come vedi il futuro del calcio femminile e come vedi il tuo futuro all’interno di questo mondo? "Sono partita da un calcio diverso, la sera ci si allenava dopo ore di lavoro e si mangiava la pizza tutte insieme. Il calcio femminile è cresciuto tanto ma non commettiamo l’errore di portare soltanto straniere nel nostro campionato. Le ragazze italiane vanno valorizzate abbiamo un vivaio importante.Mi sarebbe piaciuto allenare le ragazze più piccole per trasmettere loro il concetto che i soldi non valgono un’emozione e che dal campo si esce fuori solo dopo aver dato tutto ma mi vedo fuori dal mondo del calcio, il professionismo é fondamentale ma va per certi versi contro il mio credo calcistico"
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