Teatro

"A chi Gioverebbe? Delitto e Castigo in una Casa di Piacere"

In scena per tre giorni, 29, 30 e 31 maggio al Teatro Portaportese di Roma, lo spettacolo “A chi gioverebbe? Delitto e Castigo in una casa di piacere” di Enza Li Gioi, per la regia di Mariaelena Masetti Zannini, alla sua quarta messa in scena, ha riscosso un significativo riscontro di pubblico. Bravissimi tutti i 12 protagonisti della piece, nessuno escluso.

Nella Maison de Plaisir della signora Gemma, ex prostituta goriziana, ben interpretata dalla stessa Enza Li Gioi, la vita corre scandita dai ritmi del lavoro più antico del mondo e dai fumantini temperamenti delle giovani ospiti. Il caleidoscopio umano della casa fa riferimento ai diversi tipi regionali, perfettamente tratteggiati dall’autrice, dalla esuberante prostituta romagnola perennemente in vasca da bagno (interpretata dalla bravissima Mariaelena Masetti Zannini),  alla “professionista” toscana (la strepitosa Emanuela Bolco), passando per la prostituta napoletana affidata all’intensità e il sensuale temperamento di Loredana Guagliuolo, la raffinata e canterina prostituta Fosca, interpretata da una eccellente Sara Pastore, quindi la prostituta muta Vittoria nelle affascinanti movenze e i divertenti interventi di Sylvia Di Ianni. Alla magione non manca proprio nulla, compresa una comica e provocatoria cameriera siciliana (applausi per Simona Sorbello) e il pittoresco pianista gobbo Igor (affidato al pianista e compositore Francesco Paniccia). Una nota di merito va a Noemi Euticchio, vulcanica portiera dello stabile romano in cui si trova “la casa” e a Franco Dragotta (nei panni di un esilarante dottor Finetti), senza dimenticare la seducente espressività di Giulia Ranzanici (in arte ReginaQueen).

La trama si sviluppa a partire dall’omicidio di una giovane prostituta della casa (la bella ed eterea Elena Marcon) per mano di un noto uomo politico (l’attore Brando Neri) durante un gioco erotico finito male. Il braccio duro della legge, incarnato dall’”untuoso” e corrotto commissario La Face, qui interpretato magistralmente dall’attore Daniele Sirotti, insabbia immediatamente lo scandalo maturato alla vigilia della discussione della legge Merlin.

A chi gioverebbe infatti un simile scandalo in quel particolare momento se non ai moralisti che vogliono chiudere le Case? Ma le compagne della vittima non intendono farla passare liscia all’assassino e, assieme alla maitresse, dapprima recalcitrante e poi convinta, e alla complicità di un medico cliente della maison e innamorato della ragazza assassinata, inscenano un’originale ed esilarante vendetta che poi finisce tragicamente. (Enza Li Gioi).

Tutto perfetto in questo allestimento, dalle scenografie, curate dal bravissimo Antony Rosa, che rendono il palcoscenico simile ad un quadro, alla raffinata e brillante regia di Mariaelena Masetti Zannini.

Lo spettacolo di Enza Li Gioi affronta con grande sensibilità ed ironia tematiche scottanti, dalla prostituzione al femminicidio, dalla corruzione ai temi dell’emarginazione e dell’abbandono, passando per la cruda analisi di elementi sociali e culturali dell’Italia della decade post bellica ma che l’autrice, smarcandosi abilmente dall’evanescenza del dato storico firmato 1957, cala “mani e piedi” nel nostro difficile presente.

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