L’Intervista

SC Marconi: Giovanissimi, grande ritorno in élite

Scopriamo i ragazzi seguiti dal giovane Alejandro Bravo Jimenez

È stata una piacevolissima chiacchierata, quella fatta ieri pomeriggio nell’incontro con Alejandro Bravo Jimenez, presso la sede del Marconi Sporting Club.

Alejandro si trova in Italia grazie a una borsa erasmus vinta a Madrid, dove vive e dove è immerso a tutto tondo nel mondo del futsal iberico. Il tutto ad alti livelli, prima come giocatore adesso come allenatore base e preparatore atletico nel club piu importante del fútbol de salón di Spagna: l’Inter Movistar, ossia il futsal fatto squadra sin dalla sua nascita (dal 1977), il futsal per antonomasia, il top del top insomma. Aleandro è in procinto di concludere il percorso universitario allo Iusm, ha già conseguito il patentino base UEFA-B e dichiara: “Sto vivendo questa esperienza italiana con grande voglia e determinazione dall’estate scorsa, con il pensiero di tornare in terra iberica giusto per la laurea e, chissà, tornare qui per crescere e far crescere ancora.” Quest’anno ha avuto modo di seguire due gruppi di giovanissimi dei gialloneri: i 2003 del campionato provinciale federale e i 2008 che hanno invece disputato il torneo Aics. “È stata una grande soddisfazione vincere il girone A con i 2003, abbiamo festeggiato alla grande il primato vincendo in casa con l’Albano, a due giornate dal termine. L’anno prossimo torneremo così in élite, è un successo”. Il secondo gruppo, dei campioncini di dieci anni, invece, si è fermato purtroppo “solo” al secondo posto, dietro ai primissimi dello Sporting Eur, unici a poter accedere alla fase finale a girone unico. “Ho avuto modo di seguire meno questa squadra, ma sono tutti bravi e in ogni caso il secondo posto è un grande traguardo”. 


Aleandro parla col sorriso in viso, si sta godendo a pieno questi mesi, migliora sempre di più con la lingua e cerca di trasmettere a questi campioncini la sua passione, oltre che il suo sapere,  per uno sport che dalle parti sue è su un’altra dimensione, si gioca su altri tipi di campi e in un’atmosfera più spontanea e sentita. “Il futsal in Spagna è nel dna dei ragazzi sin da piccoli, è lo sport più praticato ed è dunque più vissuto rispetto all’Italia”. Eppure Alejandro si tiene stretto il clima familiare del Marconi: “Sono arrivato qui e sin da subito ho notato l’organizzazione e il lavoro dello staff, il loro impegno. Ho stretto un rapporto di amicizia con tutti loro, un rapporto che va oltre l’orario di allenamento, un rapporto bello con tutta la dirigenza oltre che con i vari mister”.

Insomma lui rappresenta una storia di professione ma anche di profonda e sana umanità. Certo qui da noi è difficile, quasi impossibile, replicare la realtà spagnola: “A Madrid c’è più rispetto sugli spalti, più disciplina durante le partite nei confronti degli arbitri”; proprio a testimonianza di uno sport sentito e vissuto in modo totale e quindi anche con precisi schemi normativi. È una bella, una bellissima storia quella di questo ragazzo e dei suoi campioni; una storia di sport a 360 gradi come competizione, come cultura e come valori sociali trasmessi e fatti circolare in questo ambiente. 

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