Serie B

Mirafin, le parole del presidente Raffaele Mirra

Il numero uno rossoblu presenta la nuova stagione e traccia un bilancio di quella appena conclusa

Il giro d’Italia appena concluso stimola la fantasia al presidente della Mirafin che alla domanda su come

vede la prossima stagione ci risponde con una similitudine ciclistica.

Lo scorso anno – ci dice Raffaele Mirra – abbiamo pedalato in salita come spetta a qualsiasi matricola che si

cala in una realtà nuova. Siamo partiti molto forte centrando un filotto di vittorie che forse ci ha

defocalizzato dalla necessità di dare il sempre massimo. Nel regionale eravamo abituati a campionati con 3

o 4 squadre competitive, mentre nel nazionale ci abbiamo messo un po’ troppo a capire come il contesto

fosse assolutamente diverso, si poteva vincere con tutti ma altrettanto facilmente si potevano lasciare punti

su qualsiasi campo. Tra l’altro, spesso ci siamo trovati in situazioni ambientali difficili, dove l’esperienza

sarebbe servita più della tecnica e della capacità di palleggio, un aspetto che avevamo immaginato ma che è

si è rivelato più determinante di quanto pensassimo.


Errori evidenti o scelte che non rifarebbe?

Errore è non provare. Noi abbiamo provato ad integrare la squadra che aveva vinto il campionato regionale

con dei giovani di valore e con qualche elemento proveniente dal calcio, ma abbiamo inserito pochi ragazzi

con esperienza nella B italiana. Quello che non rifarei, anche alla luce della valutazioni del settore tecnico, è

cambiare radicalmente organico a dicembre. Sono andati via cinque ragazzi tra cui Bacaro, un giocatore non

comune a cui erano legati sistemi di gioco, ma anche e soprattutto l’autorevolezza all’interno dello

spogliatoio e del rettangolo di gioco. Abbiamo integrato con giocatori di eccezionale caratura come Moreira,

ma il mister ha dovuto faticare per riportare in rotta la barca.


Quindi quest’anno solo certezze e poche scommesse?

Non ho detto questo ma cercheremo di fare meglio. Il concetto che stiamo seguendo è che in alcuni ruoli ci

vogliono giocatori temprati nelle gambe e nella testa, diciamo giocatori alla Graziano Gioia. Ma abbiamo

confermato in prima squadra anche giocatori giovani, cresciuti sui nostri campi e su cui crediamo molto

come Gobbi, Cimini, Busti, Martinelli e Lo Presti. Altri ne stiamo cercando e sono sicuro che almeno un altro

paio avranno chance di serie B.


Ci dica la verità, pronti per il grande salto?

Come ho detto la salita è finita e stiamo pedalando in pianura, abbiamo le idee più chiare, abbiamo definito

con maggiore attenzione chi fa che cosa all’interno della società, l’ingresso di mio figlio Armando sta dando i

frutti sperati attraverso una presenza ‘sul campo’ continuativa e qualitativa, mi sento di dire che oggi siamo

maggiormente attrezzati per far divertire i nostri numerosi tifosi. Certo, se trovassimo anche un po’ di

discesa chissà che non si arrivi più lontano del previsto.


Presidente, possiamo dare qualche anticipazione sulle prossime mosse di mercato?

Innanzitutto colgo l’occasione per ringraziare Emanuele Fratini che ha abbracciato un nuovo progetto,

lasciando un vuoto anche nella scuola calcio dove ha svolto un lavoro encomiabile. Questo è lo sport,

qualcuno si allontana e qualcuno si avvicina, ed un paio di ragazzi si stanno avvicinando molto alla nostra

società. Ancora qualche dettaglio su cui stiamo lavorando ma, almeno su questo tema, abbiamo imboccato

una bella discesa.

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