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Serie A2
09 Giugno 2018
Da sinistra Paolo Petruzzi, Raffael Mirra e Maurizio Salustri
Spesso non sono sul campo, si confondono tra il pubblico, prima squadra o giovanili non fa differenza, dietro una scrivania o dietro un tavolo di ristorante a parlare con giocatori o allenatori, quest sono i dirigenti, categoria dove puoi incontrare il Direttore Generale o il magazziniere, un solo comune denominatore: sono indispensabili. A palla ferma, vogliamo sentrli tutti, sulla passata stagione e su quella che verrà, iniziamo da Paolo Petruzzi, Direttore Generale della squadra della famiglia Mirra.
Petruzzi, tre stagioni in Mirafin e due promozioni
"In verità di mio c’è molto poco, purtroppo ho poco tempo da dedicare a questa mia passione per cui ci sono state molte altre persone che hanno contribuito in forma più sostanziale a quest successi, cominciando proprio dal mio pari ruolo Stefano Rocchi".
Con poco tempo a disposizione, quale apporto riesci a dare?
"Sono sui campi di calcio a 5 da oltre 35 anni, ho avuto la fortuna di farlo molto spesso ai massimi livelli, potrei essere assimilato alla figura di un consulente che aiuta con la propria esperienza nelle decisioni che potrebbero impattare in maniera determinante sull’andamento di una stagione. Ad esempio, la scelta di puntare forte su un nome importante per la panchina è stata fortemente caldeggiata da me e credo che Salustri abbia risposto come meglio non si potesse. Certo, qualcuno potrebbe dire che ho scoperto l’acqua calda, ma spesso ‘giocare’ semplice è molto difficile e non va di moda come gli apprendist stregoni".
La stagione passata, il momento ‘più’?
"La partita decisiva per conquistare l’A2 con il ‘Paola’ . Il mister l’ha studiata a tavolino esattamente come si è svolta in campo. Neanche i ragazzi sapevano esattamente quello che il mister mi aveva antcipato a cena, la partta era preparata per essere risolta al momento giusto da Petrucci. Non me ne voglia Emanuele, ma li per li pensavo che Salustri fosse stato colto da ‘fenomenite’. Invece il mister aveva calcolato molto bene qualsiasi dettaglio, in una prima fase la squadra doveva far correre gli avversari, appena fosse scesa l’intensità sarebbe stato il momento di Petrucci che con la sua esuberanza fisica avrebbe dato la svolta. Così è stato, chapeau Mister".
Il momento ‘meno’?
"Gli infortuni, Gioia, Duarte, Batella e Sordini solo per citare quelli di maggior impatto per enttà e per la qualità che hanno tolto alla squadra. In partcolare Duarte non è mai stato veramente disponibile, lo abbiamo fatto operare a fine stagione alla caviglia, quel poco che ha giocato lo ha fatto solo per dedizione alla Mirafin".
La prossima stagione
"Abbiamo già aperto il tavolo sul quale scriveremo il progetto della prossima stagione. Come dice sempre il Presidente abbiamo vinto, ma non alla lotteria. Stamo verificando le soluzioni che ci potranno consentre una stagione in A2 tranquilla, sempre facendo il passo secondo la gamba. La Mirafin puo’ affermare con assoluta certezza che in 18 anni di attività ha sempre onorato qualsiasi impegno preso, anche quando il confine tra essere onest ed essere sciocchi è stato molto vicino".
Prossimi passi
"Stiamo limando alcuni dettagli per il rinnovo con Salustri, per noi è fondamentale, poi tutto il resto."
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