Serie C2
Atletico Village, Matteo Zani lascia il futsal giocato
Il portiere lidense annuncia il suo ritiro al termina di una grandissima carriera
Matteo Zani uno dei più forti portieri di categoria,autentico fuoriclasse, uno degli artefici di questo biennio dell’Atletico Village a fine stagione ha deciso di dare l’addio al calcio gicato, rimarrà comunque in società mettendo tutta la sua esperienza al servizio della squadra. La Società, i giocatori e tutto lo staff fanno un profondo ringraziamento ad un giocatore ed una persone fantastica, grazie per tutte le emozioni chi ci hai regalato, è stato un onore averti tra noi. Matteo ci ha rilasciato questa bella intervista.
Buongiorno Matteo, la finale di coppa Lazio è stata la tua ultima partita con la maglia dell’Atletico e soprattutto l’ultima della tua carriera?
“Si confermo la mia decisione, con la finale chiudo con il calcio giocato è arrivato il momento, un pò di rammarico per la sconfitta, finire con un trofeo sarebbe stato fantastico ma va bene così".
Cosa hanno significato per te questi due anni nell’Atletico Village e cosa ti hanno lasciato?
“E’ stata e continuerà ad essere una esperienza fantastica, questo gruppo è stata la mia seconda pelle, la vicenda di Simone mi ha toccato in maniera immensa, avevo deciso di smettere già due anni fa, per lui ho rimesso gli scarpini e ho disputato questi due anni fantastici, ho allungato di due anni la carriera, ho ritrovato la voglia di giocare e di emozionarmi come mai mi era capitato, una soicietà meravigliosa e un gruppo di amici veri."
Come ti approcci alla nuova avventura come preparatore dei portieri e come consulente della società?
“Come preparatore sono alla seconda esperienza, sono tanto motivato e ci sono tutti i presupposti per fare bene, metterò tutta la mia esperienza per far crescere i giovani, Michele D’Alessandro partirà titolare avendo maturato esperienza, ma abbiamo dei giovani interessanti che potranno esserci utili nel corso della stagione, per quello che riguarda le scelte societarie lavorerò insieme al presidente e a tutto lo staff cercando di prendere le giuste decisioni per il bene della società.“
Alla fine della tua carriera ripensando a tutto il tuo percorso sono più i rimpianti o le soddisfazioni ?
“Il rimpianto forse più grande è quello di aver giocato poco in serie A, a 18 anni ho esordito contro l’Arzignano in serie A, pareggiando 4-4, la settimana successiva giocai nel derby contro la Lazio, poi un pò mi sono fermato. Ho giocato in tutte la categorie nazionale Juniores, serie B, C1, ho vinto tanto alla fine ho ricevuto tanto e giocato in grandi gruppi.”
Chi vuoi ringraziare o dedicare un pensiero in questo momento?
“Fare dei nomi è sempre complicato ho avuto tanti professionisti che mi hanno accompagnato nella mia carriera, fare nomi sarebbe un torto a qualcuno, sono state tutte delle persone fantastiche che mi hanno insegnato molto.”
Le tue ambizioni e prospettive della società nella stagione prossima che tra poco partirà.
“Il mio obbiettivo primario è quello di lavorare bene con i giovani portieri che avrò a disposizione, metterli nella condizione ideale per poter rendere al massimo, le ambizioni della società sono le stesse, puntare sempre al massimo obbiettivo, ancora non sappiamo in quale categoria giocheremo, se in C2 faremo una squadra per puntare alla vittoria, il gruppo storico che quest’anno ha fatto benissimo è stato confermato, se saremo inseriti nel campionato di C1 punteremo ad una salvezza tranquilla con innesti di categoria, poi durante il cammino vedremo, questa squadra e società hanno risorse immense,abbiamo visto tutti le final four di coppa Lazio."
A chi ti sei ispirato nella tua carriera e soprattutto con quel sinistro ha mai pensato di giocare in avanti?
“In particolare non mi sono mai ispirato a nessuno, sicuramente un portiere che mi ha impressionato è stato Feller della Luparense, che ho avuto contro, un anno nel Real Rieti in C1 il mio allenatore mi faceva giocare come portiere di movimento, la consacrazione come goleador l’ho avuto nell ‘Atletico Village per me è stata una piacevolissima sorpresa.”
L’allenatore e il compagno che porterai sempre nel cuore?
“Come dicevo prima fare dei nomi è difficile ma in questo caso farò un'eccezione, Agenone Maurizi, mi fece esordire in serie A, avevo 18 anni, tutto inizio con lui, ho mosso i primi passi con lui nella massima serie, sicuramente ricordo con piacere e stima David Calabria, in un momento particolare della mia carriera mi ha rimesso in carreggiata, in ultimo Ciccio Angelini che per me è stato un grandissimo motivatore, ha lavorato molto sul mio aspetto mentale. Con i compagni ho legato sempre con tutti, però un pensiero speciale va sempre a Simone Paparella che per me è come un fratello, se abbiamo fatto questi due anni stupendi nell’Atletico Village e se io ho disputato queste due annate fantastiche gran parte sono merito suo, anche se non è più con noi, da lassù ci ha dato qualcosa di importante che nessuna squadra ha, la profonda amicizia che ci lega, possiamo raggiungere qualsiasi obbiettivo, per questo noi ed io in particolar modo lo porteremo sempre nel cuore.”