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L'intervista
Le parole del responsabile del Calcio a 5 regionale al termine del Torneo delle Regioni in Calabria
07 Maggio 2024
Marco Tosini, responsabile del Calcio a 5 del Cr Lazio (©Gazzetta Regionale)
Forse siamo stati abituati troppo bene, ma vedere un Torneo delle Regioni senza una selezione laziale con un tricolore, o almeno giocarsi una finale, è una sensazione strana. In realtà è una situazione che non si era mai verificata. Per questo l’esperienza calabrese deve essere motivo di riflessione. Capire le difficoltà e le problematiche è il primo passo per risolverle e ripartire. Cercare alibi sarebbe, invece, la tentazione più pericolosa e la più facile. Qualche ostacolo c’è stato. Il grave errore arbitrale e lo scambio di persona nel match dell’Under 19 contro la Toscana, decisivo ai fini della partita, è sotto gli occhi di tutti, così come vedere in campo giocatrici di società nazionali. Ma non basta. In passato ci eravamo dimostrati sempre più forti anche di questo, alzando bandiera bianca solo a squadre che si erano dimostrate più forti di noi. In Calabria, però, non è stato così e rimane l’amaro in bocca per un’occasione persa per poter portare a casa altri titoli. Marco Tosini, responsabile del Calcio a 5 del CR Lazio, è la persona chiamata a fare le riflessioni e a capire come muoversi per porre rimedio e trovare gli aggiustamenti necessari per voltare immediatamente pagina.
Qual è il tuo bilancio del Tdr?
“In primis voglio fare un plauso a tutte le nostre rappresentative, molte delle quali hanno giocato con ragazzi sotto età. Sono soddisfatto, anche se c’è il rammarico per l’Under 17 che poteva e doveva fare meglio. Nel secondo tempo è tornata in campo, forse, con troppa sufficienza. Ci può stare, però, visto che sono ragazzi in fase di formazione. L’Under 15 ha perso in semifinale ai rigori contro l’Emilia Romagna, che ha dimostrato di essere una grande squadra”.
Per quanto riguarda Femminile e Under 19 c’è stato anche qualche fattore esterno...
“Esatto, ma come sempre abbiamo accettato con signorilità quelle che sono state le decisioni. Vorrei però sottolineare come tutte e quattro le nostre selezioni abbiamo tenuto, dentro e fuori del campo, un comportamento esemplare”.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
“Penso che ci saranno alcuni cambiamenti negli staff tecnici, ma adesso è ancora presto per parlarne. Una sferzata va data a livello di concentrazione e managerialità nel ruolo di selezionatore”.
Andando nello specifico. La Femminile possiamo dire che ha seminato per il futuro?
“Delle ragazze andate in Calabria, solo una non potrà essere riconfermata per motivi di età. Il Comitato crede molto nel movimento femminile. Siamo l’unica regione che ha tutti i campionati in rosa, dall’Under 10 alla Serie C. In futuro vorrei allestire delle selezioni Under 17 e Under 19 per giocare in tornei Interregionali. L’obiettivo è quello di rafforzare la base”.
L’Under 15 continua a ottenere buoni risultati
“Questa categoria è sempre un’incognita, perché i giocatori cambiano e sono agli inizi. La qualità, però, non manca mai e ci si può lavorare bene di anno in anno”.
Discorso diverso per per l’Under 19
“E’ l’unica selezione che soffre ancora e che lo farà per un paio di anni. E’ l’eredità lasciata dal Covid. Un buco di formazione nei ragazzi che dovrà essere ricucito. A questo va aggiunto il numero enorme di giocatori che stanno nel nazionale e la situazione è chiara”.
L’Under 17 è stata la delusione?
“Abbiamo peccato sotto il profilo della mentalità. Dopo il primo tempo con il Veneto, la fame di vittoria è rimasta nello spogliatoio. Le scelte fatte erano giuste, erano giocatori sui quali contavo. Era una squadra che doveva fare molto meglio”.
Il cammino di preparazione delle rappresentative non è stato facile e i raduni sono iniziati in grande ritardo. Come mai?
“A Roma abbiamo grandi difficoltà legate ai palazzetti. Per avere accesso nuovamente al Millevoi abbiamo avuto bisogno di permessi che hanno portato via molto tempo, ma è certo che si può iniziare prima. Quest’anno siamo riusciti a portare anche la 19 al Divino Amore, mentre la Femminile, per motivi di orario non può usarlo. Per il futuro cercheremo anche altri impianti in grado di accoglierci”.
Chiudiamo il capitolo TdR, da dove si deve ripartire?
“Da dove abbiamo lasciato, ma con la voglia di fare sempre meglio. Dobbiamo prendere il positivo e correggere il negativo. Tutti insieme possiamo crescere, ma dobbiamo remare nella stessa direzione”.
Quali iniziative si possono mettere in cantiere per il futuro?
“Ce ne sono tante. Vorremmo allestire delle selezioni intermedie e cercare di ampliare il movimento. Voglio ribadire ancora una volta, che il Lazio è l’unico Comitato con tutte le categorie del femminile. C’è un tempo della semina ed uno del raccolto. Anche Under 15 e Under 17 sono in crescita e c’è grande movimento, ma i ragazzi possono formarsi solo giocando. La prerogativa del mio mandato è sempre stata la vicinanza alle società, con le quali voglio creare un rapporto familiare. Anche loro devono rimanere vicine al Comitato e interagire per far crescere il Calcio a 5 regionale tutti insieme”.
In ultimo, un tema sempre d’attualità. La crescita dei ragazzi deve passare dal lavoro quotidiano. Da questo punto di vista non sarebbe fondamentale puntare sulla formazione degli stessi allenatori di club?
“Con il Settore Giovanile Scolastico ci siamo messi in moto per creare le condizioni per organizzare un corso per allenatori a Roma e nella provincia. C’è la necessità di persone abilitate e capaci di far crescere i ragazzi. Parallelamente diventa necessario anche un corso di aggiornamento per i dirigenti sportivi, perché le regole cambiano e bisogna sempre essere al passo con le novità. L’obiettivo resta sempre lo stesso, ossia di non lasciare indietro nessuno”.
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