Si predispongono misure di sicurezza rafforzate in vista dell’Apertura dell’Anno Santo straordinario
Ed intanto, alla vigilia della partenza per Cuba, Papa Francesco ha tuonato contro i conventi trasformati in alberghi, invitando i religiosi a pagare le tasse: la Cei invece suggerisce ospitalità gratuita per indigenti e bisognosi
21 Settembre 2015
Via della Conciliazione: qui verrà predisposto un varco di accesso al Vaticano
A poco più di due mesi e mezzo dall’apertura della Porta Santa della basilica vaticana, che segnerà l’avvio del Giubileo della Misericordia, fervono i preparativi al fine di garantire un più sicuro svolgimento dell’evento, fino ad un anno fa impensabile.
Misure innovative. Si può parlare a pieno titolo di novità tecnologicamente avanzate nel campo delle misure di sicurezza che predisposte in questi giorni, verranno realizzate nel corso del Giubileo: a partire dall’8 dicembre verrà messo a punto un doppio filtraggio dell’accesso alla Porta Santa, anzitutto registrandosi sul sito www.im.va – dove i pellegrini dovranno indicare generalità, data e ora di pellegrinaggio – e successivamente, giunti a Roma, in Via della Conciliazione vi sarà il punto di accesso dove, dopo un controllo di sicurezza, si avrà il via libera al varco della Porta Santa. Prendendo in prestito un sistema vincente, già brevettato a Torino in occasione della recente Ostensione della Sacra Sindone, la stessa Via della Conciliazione verrà divisa in due corsie, la prima delle quali riservata alle auto, mentre la seconda servirà a regolare l’afflusso dei pellegrini. In tale ambito, coloro che raggiungeranno Roma senza essersi registrati, troveranno nelle immediate vicinanze del Vaticano degli infopoint messi a disposizione dall’Opera romana pellegrinaggi, dove ci si potrà accreditare, documenti alla mano.
Il monito di Francesco. Nel frattempo Papa Bergoglio, nel corso di una intervista rilasciata all’emittente portoghese Radio Renascenca è tornato ancora una volta alla carica sulla vicenda degli immobili ecclesiastici esentasse. Il Pontefice è stato categorico, parlando anzitutto dell’esistenza di conventi quasi vuoti, all’interno dei quali può insediarsi la “tentazione del dio denaro”: stigmatizzando l’idea che alcune congregazioni meditano e realizzano l’idea di trasformare alcuni propri stabili in alberghi per ospitare persone – e così guadagnare del danaro – forse sarebbe bene anche, a fronte di questo desiderio, pagare delle imposte poiché, come affermato da Francesco stesso “Un collegio religioso è esente dalle imposte, ma se lavora come un hotel è giusto che paghi le imposte". Ed è un invito categorico che suona quasi come un ultimatum, specialmente per i molti istituti religiosi della Capitale che si apprestano a vivere in questa veste l’imminente Anno Santo. Ma non è tutto: le indicazioni di Papa Francesco sono state in parte già recepite dalla Conferenza Episcopale Italiana, il cui presidente Angelo Bagnasco ha suggerito l’idea di ospitare gratuitamente nelle case per ferie degli istituti religiosi capitolini quei fedeli che versano in particolari difficoltà economiche.
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