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Roma Capitale
26 Novembre 2015
© Provinciale Carabinieri di Roma - Sala Stampa
Recuperi che vengono da lontano. Era il 1995 quando la Procura casertana di Santa Maria Capua Vetere avviò una vasta campagna di indagini per debellare la piaga della ricettazione di reperti archeologici: nel mirino, un trafficante di opere d'arte che morì presso Cassino, nel corso di un incidente stradale. Grazie ad intercettazioni e successive perquisizioni è stato possibile risalire all'abitazione, dove il trafficante custodiva un'ingente provvista di reperti archeologici, di indubbia provenienza illecita, in quanto ancora coperti di materiale terroso e dunque frutto dell'attività di tombaroli specializzati in scavi clandestini. Una successiva schedatura ha permesso di inventariare le opere nella Banca dati dei Carabinieri e ad contempo di acquisire informazioni utili sui reperti a partire di un'intensa attività di monitoraggio del mondo antiquariale: l'Arma ha potuto così rintracciare i cinque pannelli ad affresco, costituenti porzioni di tombe dipinte con scene affrescate sannitico-campane del IV-III secolo a. C., con l’immagine di personaggi femminili in atto di offrire doni - Domina con ancelle - e guerrieri, a seguito dell’autorizzazione della Procura della Repubblica di Roma. Le porzioni di affreschi, restituiti al MiBACT per la pubblica fruizione, provengono dalla tomba dell’eroe di Poseidonia-Paestum e mantengono intatta - pur col peso di secoli di storia - una bellezza ed un decoro senza precedenti.
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