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Musei Capitolini: fino al 20 novembre le opere su La Spina

L’intervento urbanistico, che sigla la fine del dissidio tra Stato e Chiesa grazie ai Patti Lateranensi, ha modificato la visuale del Vaticano.

03 Agosto 2016

Veduta di Tor di Nona Gaspar van Wittel  (1653-1736).jpg

Veduta di Tor di Nona Gaspar van Wittel (1653-1736).jpg

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Fino al 20 novembre le Sale dei Musei Capitolini ospitano la mostra La Spina. Dall’agro Vaticano a via della Conciliazione. L'esposizione racconta le profonde trasformazioni dei luoghi che conducono alla Basilica di San Pietro dall’antichità fino al Giubileo del 1950, anno in cui ne venne completato l'arredo urbano. Filo conduttore della mostra è la Spina, ovvero l’isolato rinascimentale dalla forma allungata demolito per l’apertura di via della Conciliazione. L’esposizione è suddivisa in tre sezioni: Prima della Spina; La Spina dei Borghi; Cavare la “spina” a San Pietro. Il visitatore inizia il viaggio a ritroso nel tempo tramite una videoinstallazione curata dall’Istituto Luce e una prima localizzazione topografica dei luoghi che non esistono più. Le trasformazioni della zona sono illustrate da cartografie storiche, reperti archeologici, materiali architettonici, frammenti di affreschi staccati, vedute a stampa, dipinti, fotografie e plastici, alcuni dei quali mai esposti prima. La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura e curata da Laura Petacco e Claudio Parisi Presicce.

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