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13 Dicembre 2016
Con l'arrivo dei mesi invernali e del conseguente calo delle temperature, il buon funzionamento della caldaia è fondamentale per garantirsi una temperatura ideale in casa, ma anche per ridurre i consumi al minimo ed evitare multe salatissime. Far si che la propria caldaia funzioni alla perfezione rappresenta un'attenzione in più verso la salute dell'ambiente, poiché l'ottimizzazione dell'impianto si traduce anche in una significativa riduzione delle emissioni inquinanti, nonché dei costi in bolletta. Aumentare l'efficienza energetica del proprio immobile ha dei costi importanti: per recuperare parte dell'investimento è possibile fare richiesta all'Enea per la fruizione delle agevolazioni fiscali previste nel territorio laziale, precisamente nella regione Lazio. Si tratta di detrazioni Irpef spalmabili da 3 a 10 anni che consentono di recuperare il 55% della spesa se si passa da una caldaia tradizionale ad un modello a condensazione. Per accedere all'incentivo occorre rispettare alcune condizioni: bisogna installare delle valvole termostatiche per la regolazione automatica della temperatura in ogni stanza e su ogni radiatore; bisogna presentare all'Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, la documentazione tecnica della caldaia, allegandovi la certificazione energetica obbligatoria dell'abitazione. Tale documento è un allegato obbligatorio nella compravendita degli immobili dal 2009. L'aspetto burocratico per la fruizione dell'incentivo può risultare poco chiaro, perciò vi invitiamo a visitare il sito dell'Enea (www.enea.it) per maggiori chiarimenti. Naturalmente, anche se l'impianto è nuovo, occorre garantire una buona efficienza effettuando la manutenzione secondo le tempistiche previste in termini di legge. Per provvedere alla manutenzione del proprio impianto di riscaldamento è necessario conoscere le tempistiche di intervento previste dalla legge. Sebbene oggi internet faciliti molto il reperimento di queste informazioni, va detto che si tratta pur sempre di questioni burocratiche che possono rivelarsi difficili da individuare e comprendere. Per non sbagliare e rischiare di incorrere in sanzioni sostanziose si può optare per le seguenti soluzioni: rivolgersi all'azienda che ha installato la caldaia, oppure chiedere informazioni presso l'ufficio Energia del proprio Comune. La regolamentazione riguardante i controlli sull'efficienza energetica di caldaie e condizionatori è il DPR 74, operativo dal mese di aprile 2013:
Chiaramente, esistono dei casi eccezionali che esulano da queste regole e si riferiscono a tutte quelle Regioni, o Provincie Autonome che non dispongano di una regolamentazione in materia (Liguria, Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia). La cadenza dei controlli da eseguire sotto i quattro anni può essere stabilita anche dal produttore del singolo impianto, o dalla ditta installatrice. Le ispezioni di sicurezza sono invece regolamentate in modo differente dai Comuni e dalle Province con più di 40.000 abitanti (dai DPR 412/93 e 59/1999 e dai d.Lgs. 192/2005 e 311/2006). Gli interventi di controllo da parte delle autorità comunali vengono effettuati a random; in questo caso, il proprietario dell'impianto sarà tenuto a mostrare tutta la documentazione relativa alla caldaia compreso il libretto di manutenzione e le fatture. Nel caso di un condominio, questi oneri saranno a carico dell'amministratore. Ricordiamo gli adempimenti burocratici da seguire per risultare in regola con i controlli:
Coloro che non provvedono alla manutenzione della caldaia possono incorrere in multe che vanno dai 50 ai 3.000 euro e che possono subire degli aumenti dai singoli Comuni. Da quanto abbiamo appena scritto, emerge che nel Lazio non ci sono regole particolari a livello regionale, mentre occorre informarsi su quanto previsto da Comuni e province.
Le caldaie sono apparecchi dal funzionamento molto complesso; per questa ragione, è sempre bene che ad intervenire sulla caldaia sia un tecnico esperto, nonché abilitato. Tuttavia, per una questione di sicurezza domestica, è bene che il singolo cittadino conosca almeno in parte le funzionalità del proprio impianto, così da poter individuare un eventuale problematica in autonomia e comunicarla telefonicamente al centro assistenza della ditta di installazione. Tutte le anomalie che si verificano nella caldaia sono identificabili mediante dei codici che appaiono sul display e che descrivono nello specifico il tipo di guasto rilevato dalla rete elettrica di sicurezza. Per interpretare i codici di errore è possibile fare riferimento al libretto delle istruzioni del modello specifico di caldaia. Tra i modelli di caldaie più venduti oggi vi sono quelli firmati Ariston, Beretta e Riello. Allo scopo di fornirvi una lista dei codici di errore che si verificano con maggiore cadenza, abbiamo consultato il sito di una ditta che eroga diversi servizi di assistenza caldaie (manutenzione ordinaria e straordinaria, revisione, messa in funzione, ecc), sul quale abbiamo trovato i codici di errore più comuni alle caldaie Ariston, Beretta e Riello.
Le principali anomalie delle caldaie Ariston sono identificabili tramite dei codici che vengono mostrati dal sistema sul display dell'apparecchio. Grazie agli approfondimenti forniti dalla ditta Dimensione Caldaie nella pagina web destinata all'assistenza caldaie Ariston, possiamo mettere a vostra disposizione la lista dei principali codici di errore delle caldaie Ariston:
Per interpretare le anomalie delle caldaie Beretta si consiglia di fare riferimento ai codici messi in evidenza dalla rete elettrica di sicurezza sul display della caldaia:
Come interpretare i codici di errore delle caldaie Riello:
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