abitare

Come chiudere il balcone di casa a Roma: veranda o pergotenda?

Chiunque abbia la fortuna di vivere in una casa dotata di uno spazio esterno, sentirà prima o poi l'esigenza di sfruttarlo a pieno ecco alcune info utili

Chiunque abbia la fortuna di vivere in una casa dotata di uno spazio esterno, sentirà prima o poi l'esigenza di sfruttarlo a pieno, ricavandone un ambiente aggiuntivo da sfruttare tutto l'anno, o uno spazio semicoperto che consenta di ottenere il massimo rendimento dall'outdoor.

Le soluzioni moderne possono soddisfare ogni gusto e necessità, a partire da strutture ombreggianti come le pergole, o le pergotende, che permettono di ricavare un'area esterna riparata dal sole, dalla pioggia e anche dal vento, grazie all'installazione di apposite chiusure verticali attualmente molto richieste, fino alla realizzazione di vere e proprie verande che permettono di aumentare la cubatura del balcone e la volumetria dell'immobile ricavando un vero e proprio ambiente aggiuntivo. 

La realizzazione di queste strutture fa riferimento alla burocrazia edilizia italiana che spesso può rivelarsi piuttosto ostica da comprendere, specialmente per quanto concerne l'individuazione dei permessi necessari al completamento del progetto che cambiano in base al comune di appartenenza. Chi risiede nel comune di Roma può prendere come riferimento il seguente schema che riassume le tipologie di interventi che non necessitano di permessi e comunicazioni in quanto considerate opere di edilizia libera (schema operativo riepilogativo degli interventi edilizi, norme, procedure e modulistica di competenza municipale).  Con questo articolo speriamo di esservi utili nel semplificare la comprensione dell'iter burocratico volto all'ottenimento dei permessi abilitativi necessari per la chiusura di un balcone, o di un terrazzo mediante l'installazione di una pergotenda o la costruzione della classica veranda. 

Chiudere il balcone a Roma: l'iter per l'installazione di una pergotenda Le pergotende rappresentano il giusto compromesso tra comfort e semplicità di realizzazione, in quanto offrono un buon livello di protezione unitamente ai vantaggi di una struttura comparabile ad un pergolato, e quindi caratterizzata da leggerezza e amovibilità. Sono proprio questi gli aspetti più vantaggiosi di una pergotenda, in quanto ne configurano la realizzazione nelle opere dell'edilizia libera. L'edilizia libera è una categoria in cui rientrano tutti gli interventi edilizi per i quali non è necessario il ricorso ai permessi abilitativi. La delicata questione relativa alle normative per gli interventi edilizi è spiegata molto chiaramente sul sito Pergotende.it un portale specializzato in pergotende che, oltre a fare una panoramica sui vari modelli di pergotende, approfondisce nel dettaglio la questione delle normative.  Vediamo perché l'installazione di una pergotenda è esente dalla richiesta dei permessi per costruire. La pergotenda è una struttura che ha un carattere di precarietà, ovvero può essere rimossa facilmente in qualsiasi momento. Questo aspetto fa si che la sua installazione non sia subordinata all'ottenimento di un titolo abilitativo, poiché non altera in modo definitivo l'aspetto dell'edificio, né genera una variazione nel volume abitativo e nella destinazione d'uso dell'immobile.  La pergotenda è una sistema di copertura per esterni costituito prevalentemente da pali e supporti in legno, o alluminio, sormontati da una copertura retrattile. Anche se la natura temporanea della pergotenda fa si che venga ascritta alla categoria dell'edilizia libera, ciò non significa che possa essere installata in ogni dove e in qualsiasi momento. Per evitare di incorrere in sanzioni anche molto salate, prima di procedere con l'avvio dei lavori è opportuno accertarsi dell'assenza di possibili vincoli architettonici e paesaggistici nella zona di interesse, nonché di quelli condominiali che potrebbero impedire la realizzazione della struttura.  È interessante specificare che, qualora si volesse chiudere il perimetro della pergotenda mediante delle apposite chiusure verticali in PVC dette ERMETIKA, non sarebbe necessario ricorrere ai permessi. Se invece si scegliessero delle chiusure perimetrali in vetro, l'intervento causerebbe la perdita dell'attributo di opera precaria e, senza i dovuti permessi, la pergotenda risulterebbe a tutti gli effetti un abuso edilizio. 

Chiudere il balcone a Roma: l'iter per la costruzione di una veranda Un altro modo molto funzionale per chiudere il perimetro di un balcone è mediante la realizzazione di una veranda. A differenza della pergotenda, la costruzione di una veranda comporta l'inevitabile aumento della volumetria dell'immobile, ma offre l'opportunità di ricavare un ambiente esterno da poter sfruttare come meglio si crede. Il vantaggio di questa soluzione sta proprio nella possibilità di aumentare la superficie abitabile della casa, ma, per contro, questo comporterà anche l'aumento della volumetria complessiva dell'immobile, modificandone anche l'aspetto della facciata. Tutte le queste variazioni rappresentano degli elementi critici poiché, se realizzati senza i dovuti permessi, rischiano di configurare la struttura come un'opera abusiva.  La veranda è una struttura fissa, la cui costruzione non può essere considerata come un intervento di edilizia libera, poiché l'eventuale rimozione della struttura ne implicherebbe la demolizione. Inoltre, la realizzazione di una veranda comporta l'obbligo di aggiornare le tabelle millesimali e la scheda catastale dell'immobile. Per costruire una veranda senza rischiare di sconfinare nell'abuso edilizio occorre presentare la DIA, la Dichiarazione di Inizio Attività, presso il proprio comune. La DIA includerà il progetto, comprensivo di dettagli tecnici, del lavoro da eseguire più una relazione che attesti la piena osservanza delle norme previste. Subito dopo la presentazione del documento, il comune avrà 30 giorni di tempo per presentare eventuali obiezioni in merito al progetto. Qualora non pervenisse alcun tipo di comunicazione da parte del comune, il titolare del progetto potrà avvalersi a tutti gli effetti del silenzio assenso e dare avvio ai lavori.  Nel caso si volesse chiudere il balcone costruendo una veranda, è importante ricordare che il nullaosta del comune avviene solo nel caso vi sia la possibilità di aggiungere ulteriore volume all'immobile (volumetria residua) nel rispetto delle indicazioni previste dal piano regolatore della zona interessata sia in termini di igiene, sia per quanto riguarda l'aerazione dell'ambiente e la sua illuminazione. Va detto che alcune zone sono soggette a vincoli particolari che possono interessare il paesaggio, l'architettura, ecc...In questo caso, si deve fare riferimento alla sovraintendenza per valutare la fattibilità e i termini del progetto.  A questo punto non vi resta che comprendere le vostre esigenze: se desiderate migliorare la vivibilità dell'outdoor senza interventi troppo impegnativi, sia in termini burocratici che logistici, la pergotenda rappresenta la soluzione perfetta. Al contrario, se l'obiettivo è quello di ricavare un ambiente abitabile aggiuntivo da poter adibire a diversi utilizzi, la veranda è la struttura più indicata.

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.