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Arte
15 Febbraio 2017
dward Hopper, Soir Bleu (Sera blu), 1914, Olio su tela, 91,8x182,7 cm, New York, Whitney Museum of American Art,
Grandi numeri per la grande mostra dedicata a Edward Hopper che ha chiuso Domenica 12 febbraio: 199.416 visitatori in 128 giorni di apertura al pubblico, una media di 1.557 persone al giorno e lunghissime code per via dei Fori Imperiali nei fine settimana. Il pubblico romano e straniero ha mostrato un particolare gradimento per questo artista, raccontato attraverso 60 capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York e attraverso il progetto scientifico curato da Barbara Haskell e Luca Beatrice. L’ultima visitatrice, entrata alle 20,30 di Domenica 12 febbraio, è stata Laura Murgia che, dopo ore di attesa, è stata omaggiata dell’ingresso alla mostra e del catalogo.
La mostra Edward Hopper, uno degli artisti più conosciuti e amati dal grande pubblico internazionale. Circa 60 capolavori realizzati da Hopper tra il 1902 e il 1960, prestati eccezionalmente dal Whitney Museum di New York, tra cui le opere iconiche Le Bistro or The Wine Shop (1909), Summer Interior (1909), New York Interior (1921), South Carolina Morning (1955) e Second Story Sunlight (1960).Prestito eccezionale è il complesso e seducente olio su tela Soir Bleu opera della lunghezza di circa due metri, realizzato da Hopper nel 1914 a Parigi.Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio, in collaborazione con Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, la grande retrospettiva dedicata a Edward Hopper è organizzata e prodotta da Arthemisia Group con il Whitney Museum of American Art di New York, ed è curata da Barbara Haskell - curatrice di dipinti e sculture del Whitney Museum of American Art - in collaborazione con Luca Beatrice.
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