L'evento
Presentato il #BeAlive al Salone d'Onore del CONI
Il racconto della conferenza inaugurale della grande manifestazione in programma per il 29 maggio allo Stadio dei Marmi
Quest'oggi è andata in scena, nella prestigiosa cornice del Salone d'Onore del CONI, la conferenza di presentazione del #BeAlive, grande manifestazione di carattere sportivo in programma per martedì 29 maggio presso lo Stadio dei Marmi. Evento promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura e organizzato dal “Cortile dei Gentili”, in collaborazione con l'ente di promozione sportiva O.P.E.S. E la Onlus Sport Senza Frontiere, patrocinato dal CONI, dal Comitato Italiano Paraolimpico, dal MIUR, dall'Università degli studi di Roma “Foro Italico” e non solo, il suo obiettivo è promuovere tra i giovani la pratica sportiva e i valori positivi che ne derivano. In una sala gremita di persone, ha aperto la conferenza l'intervento del Presidente del CONI Giovanni Malagò, che muove i primi passi della sua riflessione a partire dall'orgoglio del simbolo dell'istituzione che rappresenta: “Guardo questo salone, guardo soprattutto questo stemma con la scritta Italia, con i cinque cerchi olimpici.
Un simbolo che, legalmente parlando, possiamo usare solo noi, e questo ci rende fieri. Un marchio che è tornato, dopo anni complicati, ad essere vincente. Io credo che, alla fine, l'unica cosa che mette d'accordo sessi diversi, religioni diverse, età e classi sociali diverse è la forza del mondo dello sport. E vorrei citare il caso della Corea, dove abbiamo assistito alla massima espressione di tutto questo. Fino a qualche mese prima c'era il rischio che i giochi non si potessero realizzare. Poi è partita un'onda piena, positiva, la diplomazia ha fatto il suo corso e lo sport ha vinto su tutto. Voglio augurare al comitato organizzatore del #BeAlive, che ha di fronte a sé un bell'impegno, un grosso in bocca al lupo.” Particolarmente illuminante, poi, l'intervento a seguire del Cardinal Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. “Noi siamo sempre stati accolti dal presidente Malagò e dalla sua istituzione con un affetto straordinario e per questo lo ringrazio. In riferimento al #BeAlive, Vorrei proporre alcuni concetti che reputo fondamentali. Il cortile, anzitutto. Lo sport, per compiersi, ha bisogno generalmente di spazi aperti, proprio come il cortile, a cui può accedere sia chi fa parte del palazzo, laica sede della vita civile e sociale, sia chi fa parte del tempio, come centro della vita religiosa. Questo per dire come lo sport, per sua stessa natura si mostra come una sorta di filo conduttore comune che attraversa sia colui che crede, sia colui che non crede. Da qui viene semplice il collegamento con il “Cortile dei Gentili” dove Gentili deriva dal latino gentes, ossia popoli, senza distinzioni.” Viene domandato al Cardina Ravasi se sport e cultura siano due facce della stessa medaglia. “La matrice della parola cultura è il latino colere, un verbo che ha dato origine a due parole: cultura e culto. Colere vuol dire sia coltivare, dunque impegno sudore e fatica dell'esercizio, e dall'altra “venerare, rispettare”. Si hanno qui dunque, dall'etimologia di questa parola, le due componenti principali dello sport e della cultura dello sport. Venerazione, rispetto per la molteplicità dell'umano, la grande comprensione che il diverso è ricchezza e non paura. Ma dall'altra parte la cultura è anche fatica, impegno. Alla fine, tuttavia, quella fatica diventa gioia, libertà.
Quando una ballerina di danza classica, per esempio, fa le sue geometrie in equilibrio sull'alluce, dove carica tutto il peso del corpo, quando fa un circuito frenetico o delle figure, sempre stando su quei pochi centimetri, sembra sfidare tutte le leggi della fisica. Questo la ballerina non lo fa pensando, lo fa perché è il suo linguaggio, la sua espressione. Tutta la fatica che ha fatto per apprendere quel momento diventa arte improvvisamente, diventa espressione di cultura. Spero che anche i giovani che parteciperanno al #BeAlive provino il desiderio di faticare, per arrivare a questa bellezza, a questa espressione di gioia.” Dopo gli applausi all'illuminante intervento del Cardinale, si sono susseguiti i ringraziamenti, gli auguri condivisi e i saluti dei rappresentanti delle diverse enti partecipi: dal Segretario generale del #BeAlive Gargani, al rettore dell'Università del Foro Italico Pignozzi (che si augura, giustamente, che eventi di inclusione sociale di tale tipo e portata diventino sempre più appannaggio dello Stato e non solo degli slanci più o meno individuali e volontari), dal Presidente della Onlus Sport Senza Frontiere Tappa (che evidenzia la bellezza di come, per mettere in piedi il #BeAlive si sono impegnate a collaborare enti e persone provenienti da mondi molto diversi fra loro), al Presidente della O.P.E.S Perissa, per citarne alcuni.
Numerose sono le personalità coinvolte nella relizzazione di questa grande impresa che è il #BeAlive. Un evento che attende oltre 2000 studenti e 1000 visitatori in un'intera giornata dedicata all'attività fisica, all'esercizio e al divertimento, grazie alla partecipazione di numerose Federazioni e Associazioni che, con l'ausilio di coach, trainer e volti noti del mondo dello sport (come Stefano Meloccaro e Andrea Lo Cicero, per esempio), saranno a disposizione di tutti i ragazzi e del pubblico oer permettere loro di sperimentare le diverse discipline sportive. Tutto questo senza dimenticare il nobile fine dell'iniziativa: stimolare la partecipazione, l'inclusione sociale e il dialogo, proprio a partire dai terreni di gioco. L'intera iniziativa si propone di veicolare e incoraggiare i principi dello sport già promossi da “Sport at the Service of Humanity”, movimento globale ispirato alle parole di Papa Francesco: amore, compassione, equilibrio, gioia, ispirazione e rispetto, valori fondamentali nello sport e soprattutto nella vita.