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ROMA FF13
19 Ottobre 2018
Cate Blanchett protagonista del Day 2
Cate Blanchett è arrivata a Roma motivatissima. Doveva farsi perdonare del forfait del 2015, quando avrebbe dovuto partecipare alla Festa del Cinema di Roma insieme al suo Truth (scelto come film d'apertura). Alla fine motivi personali glielo impedirono, ma a distanza di 3 anni quel debito è stato saldato. La Blanchett ha detto sì all'invito che le è stato proposto: "Lo devo a Roma, lo devo alla Festa del Cinema", ha dichiarato. Così, la seconda giornata della più grande manifestazione cinematografica della capitale è stata tutta dedicata alla splendida attrice australiana: dalla proiezione de Il mistero della casa del tempo (in uscita il 31 ottobre) alla conferenza stampa del film, per poi proseguire con l'incontro ravvicinato con il pubblico e infine col solenne red carpet.
La chiacchierata avuta con Antonio Monda - direttore artistico della Festa - ha ripercorso come di consueto la carriera dell'attrice attraverso alcune clip tratte dai suoi stessi film. Inutile far notare l'imbarazzo della scelta quando si parla di una star come Cate Blanchett. In primis è stato mostrato al pubblico un estratto de Il curioso caso di Benjamin Button, un progetto con delle "caratteristiche irrinunciabili e una scena finale davvero commovente". È stata poi la volta di Carol (ma guai a farla notare il ruolo omosessuale: perché non le fanno domande sulle malattie psichiche quando interpreta il ruolo della psicopatica? O quella sugli elfi quando fa l'elfo! Perché non si pensa piuttosto alla connessione universale con il ruolo?), Bandits, Diario di uno scandalo, Io sono qui (nel quale interpreta il premio nobel Bob Dylan in un episodio della sua vita) e ovviamente i film che le hanno fatto guadagnare due Oscar, Blue Jasmine di Woody Allen e The Aviator di Martin Scorsese. In quest'ultimo veste i panni della diva Katherine Hepburn, alle prese con la burrascosa liaison con Howard Hughes. "Le persone si innamorano sempre, poi se diventa l’amore della vita dipende dal momento e dalle circostanze", ha risposto alla domanda sul sentimento provato da queste due emblematiche figure degli anni '40. L'incontro si è concluso con la clip scelta dalla Blanchett - La sera della prima, datato 1978, di John Cassavetes - e con un gioco: quali aggettivi assegnerebbe ai tre grandi registi con i quali ha lavorato, Martin Scorsese, Steven Spielberg e Woody Allen? Rispettivamente ilare, vorace ed enigmatico è stata la risposta prima di salutare il pubblico dell'Auditorium.
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