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Sigourney Weaver: alla Festa del Cinema di Roma difende la fantascienza

L'attrice americana protagonista del day 7: sul red carpet torna anche Martin Scorsese

24 Ottobre 2018

Sigourney Weaver

Sigourney Weaver

Sigourney Weaver

La presenza di Sigourney Weaver ha caratterizzato il 7° giorno della Festa del Cinema di Roma. L’attrice è stata protagonista di una conferenza stampa e di un incontro ravvicinato con il pubblico nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica. In quest’occasione ha ripercorso la sua carriera attraverso le clip che più hanno caratterizzato il suo percorso di attrice. Inutile dire che il film Alien, nel quale interpreta il ruolo del tenente Ripley, riscuote da sempre la massima popolarità. Il suo legame con l’Italia porta invece il nome di Luca Guadagnino: lui le ha proposto due progetti ma uno non si è più fatto e all’altro non ha potuto prendere parte. L’attrice è stata estremamente gentile, elegante e disponibile. Da Roma ha voluto mandare un messaggio di supporto nei confronti della fantascienza, un genere che ama e che le ha dato tanto: “La fantascienza è il genere più vicino alle grandi domande sull’esistenza. Come per esempio dove andiamo e che cosa succederà dopo di noi. Talvolta questi film sono molto più profondi di quello che si pensa”, ha detto. Sul red carpet la Weaver ha affascinato la Capitale con un abito bicolor rosso e argento. Accanto a lei, a sorpresa, un gruppo di fan vestiti da Ghostbusters.

Sigourney Weaver

Il day 7 ha visto anche il ritorno di Martin Scorsese dopo l’incontro (e il premio alla carriera) di due giorni prima. Il regista ha presentato la versione restaurata del film San Michele aveva un gallo dei fratelli Taviani, con i quali ha da sempre un legame speciale. “Alla fine degli anni ’70 Paolo, Vittorio, Lina e Carlo sono stati così cari con me, nel modo in cui mi hanno accolto in Italia allora, e come mi hanno aperto le loro case. Sono stati così pazienti, dei veri amici, quelli passati con loro sono stati i migliori momenti della mia vita”, ha detto commosso prima di salutare definitivamente il pubblico italiano.

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