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L'intervista
28 Agosto 2017
Lo stemma della Vittoria Roma
La S.S. Vittoria Roma, storica società capitolina che affonda le sue radici nel lontano 1908, è tornata a rivedere la luce dopo decenni. “Siamo tutti ragazzi di San Giovanni”, ci racconta Roberto Morelli, un tempo facente parte dello staff della Fortitudo Calcio Roma, ora direttore generale della Vittoria. “Cercavamo un club storico, legato al territorio, che potessimo riportare alla luce. Abbiamo scelto la Vittoria Roma: qui vogliamo creare qualcosa di unico nel suo genere.” Si parte dai Dilettanti, dal campionato di Terza categoria: “Competeremo con l'ossatura della vecchia Fortitudo, un telaio abituato ai ritmi della Prima categoria. Non ci fermiamo però qui, anzi: stiamo cercando giocatori, per rafforzarci ulteriormente. Un profilo tipo? Non abbiamo esigenze specifiche: ci interessa chiunque possa contribuire con qualità alla causa. Dati questi presupposti, tentare di centrare immediatamente la promozione in Seconda è per noi d'obbligo. Se riusciamo, l'obiettivo più auspicabile sarebbe un doppio salto e tornare in due anni in Prima.” Non sono solo i “grandi” a rientrare nei progetti della rinnovata Vittoria Roma: “Fa parte dei nostri piani la costituzione di un settore giovanile, che possa contribuire a nutrire i ranghi della prima squadra. Tempistiche? Forse potremmo riuscire a partire con la scuola calcio già da quest'anno o, comunque, sicuramente dal prossimo.” Roberto Morelli ci spiega che le ambizioni della Vittoria Roma riguardano anche il rivoluzionare il modo di fare e vedere lo sport. L'obiettivo è quello di rendere il club un punto di riferimento per i ragazzi e le famiglie. “Partiamo dal presupposto della competenza e dell'esperienza unite ad una giovane età media e freschezza di idee. Queste le caratteristiche del nostro staff, che punta a formare al Vittoria Roma una vera e propria “Academy”. Noi vogliamo lavorare nello specifico con i nostri ragazzi: se vediamo che uno di loro è in difficoltà, presenta delle lacune a livello coordinativo, o è indietro rispetto agli altri, ci muoveremo di conseguenza intervenendo su di lui e con lui. Non solo: esistono attività sportive che possono essere propedeutiche ai gesti tecnici nel calcio. Per questo, organizzeremo giornate apposite in cui chi lo desidera potrà sperimentare altri sport con la supervisione di istruttori qualificati. E non ci limiteremo solo a questo: faccio anche l'esempio della musica, il voler suonare uno strumento: esigenze a cui vogliamo provare a rispondere noi. Il nostro desiderio in tal senso è poter essere una società vicina alle famiglie, su cui si possa sempre contare.”
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