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l'intervista
29 Settembre 2017
Luca Brugnoli
La sentenza. Alla fine è arrivata la delibera del Tribunale Federale Territoriale in merito al caso Poli. Il Giudice ha dato ragione all' ASD Poli Calcio e al suo presidente Luca Brugnoli, destinatari di frasi diffamatorie, affermando di contro la responsabilità degli otto giocatori coinvolti, per alcuni dei quali la posizione è stata definita con un patteggiamento. Per il numero uno dell'allora società prenestina una vittoria che, tuttavia, lascia un retrogusto amaro: “Sull'esito di tutto ciò non ho mai avuto dubbi – afferma Brugnoli – ma questa cosa mi ha demoralizzato personalmente. Sono state dette e scritte cose che hanno danneggiavano la mia persona, non potevo non intervenire. Mi dispiace per i ragazzi coinvolti, ma nella vita è necessario prendere coscienza delle conseguenze che determinate affermazioni possono comportare. Con il Poli abbiamo scritto pagine importanti, ma adesso non ho più stimoli per continuare. La vittoria più bella? Essere riuscito a fare calcio, dalle giovanili alla prima squadra, in questo paese di 2700 anime. Una gioia vedere giocare e divertirsi anche i più piccoli. Giustizia è stata fatta, ma non posso ritenermi contento”. Dello stesso avviso anche il legale che ha curato gli interessi di Brugnoli, l'avvocato Alessandro Portoghese: “La vittoria dal punto di vista della Giustizia Sportiva non fa venire meno l'amarezza di doversi confrontare con una realtà diversa da come dovrebbe essere. Una persona dedica tempo, denaro e passione a un progetto che crolla per una condotta posta in essere da pochi soggetti senza che sia dato conoscerne le ragioni”. “Ad ogni modo – conclude l'avvocato – il Tribunale Federale Territoriale, dopo aver acquisito agli atti del processo le prove documentali di tutti i pagamenti regolarmente effettuati dalla ASD Poli Calcio e dopo aver ricostruito i fatti, ha sentenziato l'estraneità del ASD Poli Calcio che, nella vicenda, è stato infatti l’unico soggetto assolto dalla sua responsabilità oggettiva.”
I fatti. Novembre 2016: iniziano a circolare voci sulla spaccatura tra giocatori e società. Il malcontento di alcuni calciatori deriverebbe da presunti rimborsi spese non percepiti. “Tutto falso, c’è stata una riunione ho parlato personalmente con la squadra, senza trovare conferme” erano presenti il mister Vicalvi, il ds Liberati, i dirigenti e il vice presidente Mario Brugnoli, nel corso della quale tutti avevano confermato la volontà di proseguire il campionato fino alla fine", aveva dichiarato Brugnoli alla nostra testata; dicembre 2016: Francesco Vicalvi, l'allenatore che aveva portato la squadra in Promozione dalla Prima Categoria, si dimette. Al suo posto la società chiama Giacomo Galli, che accetta l'incarico; febbraio 2017: arrivano anche le dimissioni di Galli, che non ha più l'appoggio dello spogliatoio; marzo - aprile – 2017: la partita tra Castelnuovese e Poli viene sospesa dall'arbitro, sul risultato di 6-0, per insufficienza di giocatori ospiti in campo: “Sostituzioni affrettate, infortuni sospetti e indiscrezioni clamorose che trapelano dallo spogliatoio: davvero una brutta figura per il Poli, che aveva iniziato la stagione alla grande e che ora rischia addirittura di non portare a termine il torneo”, scrivevamo noi di Gazzetta Regionale dopo la gara. Successivamente, otto tra tesserati ed ex tesserati del ASD Poli si lasciano andare a dichiarazioni sul Poli e sul presidente Brugnoli tramite mezzi di informazione e social network; maggio 2017: termina il campionato e il Poli retrocede in Prima Categoria. Luca Brugnoli replica alle parole pronunciate contro di lui e promette battaglia; settembre 2017: la delibera del Tribunale Federale Territoriale da ragione all'ASD Poli Calcio e al presidente Brugnoli. I tesserati coinvolti saranno sanzionati.
Il tradimento. A determinare il crollo dell'ASD Poli Calcio, secondo Luca Brugnoli, sarebbe stato un contatto telefonico tra il portavoce dei giocatori e l'allenatore Galli. “Il mister, appena arrivato, aveva parlato a lungo alla squadra 'Se volete che io vi alleni, se le mie parole vi hanno convinto, questo è il mio numero. Potete chiamarmi a qualsiasi ora', aveva detto. Lo stesso giorno, il capitano telefonò a Galli, dicendogli che tutta la squadra era con lui. Il percorso di Galli verrà interrotto, di lì a poco, da un'altra telefonata, dove la stessa persona dice al tecnico 'Non ce la sentiamo di andare avanti'. Inoltre, la società aveva da poco accontentato una richiesta da parte dello spogliatoio, quella di aiutare una persona che in quel momento era in difficoltà e il mister che veniva da lontano”.
La fine dell'ASD Poli Calcio. “Non capire il perché di tutto questo fa ancora più rabbia – dice il presidente in coro con il suo legale – La mia parola e la mia buona fede le avevo dimostrate al termine della stagione precedente, quando a fine campionato tirai fuori dei soldi al posto di qualche sponsor che non aveva rispettato gli accordi. A questo punto, inizio a farmi delle domande...” "Vorrei in ultimo chiarire perché l’ASD Poli Calcio non si è iscritta alla stagione in corso - conclude il patron - Da un punto di vista personale avevo perso stimoli e motivazioni per tutto quello che era stato scritto sul mio conto ma, soprattutto, tali diffamazioni sono avvenute in un momento molto triste per me e per la mia famiglia legato al grave lutto che ci ha colpito con la perdita di mio fratello. Mai avrei creduto si potesse arrivare a tali affermazioni sul mio conto, rilevatesi totalmente infondate, e che non voglio neanche mai più commentare".
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