Cerca
l'intervista
29 Giugno 2018
Gianluca Nicolo, a sinistra
Sono stati quattro anni intensi, di successi e qualche rimpianto, di sfide vinte e di sfide lanciate. E' arrivato però il momento di separarsi, senza alcuna polemica, ma soltanto perché è il calcio che lo chiede. Gianluca Nicolo lascia il Dilettanti Falasche e si prepara per nuove sfide. "Alcune volte si fanno delle scelte che vanno contro il cuore, e questa è una di quelle, però ho bisogno di trovare nuovi stimoli. Non è detto che io vada in un'altra società, anche se ho avuto già diverse richieste".
Il cammino in biancoverde è stato molto positivo... "In questi quattro anni ci siamo toltio diverse soddisfazioni, tutte con un budget minimo rispetto alla concorrenza, valorizzando tanti giovani del vivaio. Molti dei nostri '97, '98 e '99 sono stati richiesti da tante squadre, anche importanti, segnale di un ottimo lavoro"
Il momento migliore? "Ce ne sono due. Il primo riguarda la stagione in Promozione del 2015-16, quando riuscimmo ad ottenere il quinto posto in classifica, mentre il secondo, probabilmente il risultato più importante, è stato il raggiungimento delle finali con la Juniores. Un'annata straordinaria che ci ha permesso di metterci in mostra come club e di far vedere diversi talenti con la maglia biancoverde. Solo noi ed il Ceccano negli ultimi anni siamo stati in grado di dar fastidio alle romane. Sicuramente un grande traguardo, che rimarrà indelebile nella storia della società"
Anche il settore giovanile è cresciuto... "Abbiamo fatto tanti passi in avanti, riportando a Falasche tutte le categorie Regionali. L'ultima e più grande soddisfazione ce la siamo poi tolta con i Giovanissimi Fascia B che l'anno prossimo giocheranno in Elite. Tutti questi risultati non sarebbero però stati possibili senza Clemente Neroni, responsabile del settore giovanile che ha lavorato al mio fianco e che voglio ringraziare. Come ringrazio tutti i tecnici ed i preparatori che in questi anni hanno collaborato con me, compresi tutti i magazzinieri, ed ovviamente il presidente. Inoltre un ultimo ringraziamento lo voglio lasciare per Sterian Dragos che è stato il mio vero e proprio braccio destro"
Cosa ti lascia l'avventura col Falasche? "Io lascio a Falasche il cuore. E' stato un rapporto importante calcisticamente parlando. Adesso però ho bisogno di una nuova sfida, per rimettermi in gioco. E' stato un bel ciclo, emozionante, ma è arrivato il momento di cambiare e, ripeto, una scelta che va contro quel che dice il cuore".
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni