L'intervista

Jacopo Zazzaro: "Mi manca il campo, posso ancora dire la mia"

Dopo le esperienze con Cavese e Colleferro, il giovane portiere cerca adesso una nuova avventura

Restare fuori all’avvio di un nuovo campionato è dura per tutti, soprattutto per un giovane e promettentissimo portiere che ha fatto parlare di sé nelle ultime stagioni grazie alle sue prodezze tra i pali. I suoi ultimi preparatori Marco Vari (l’ha allenato l’anno scorso e qualche anno fa in Eccellenza al Colleferro) e Renato Cera (ha lavorato con lui alla Cavese) lo descrivono come un autentico fenomeno per la freddezza, l’istinto e le indiscutibili doti fisiche. Stiamo parlando di Jacopo Zazzaro, prodigioso “uomo ragno” di soli ventitre anni (è del 1995), con il quale abbiamo scambiato alcune battute. “E’ dura star fuori” – ha esordito – “Lo scorso torneo a gennaio sono tornato a Colleferro, dove ho ritrovato con piacere mister Vari con il quale mi ero trovato bene anche nella mia prima stagione in rossonero. Dopo il problema avuto alla tiroide nell’estate dello scorso anno, sono stato fermo qualche mese, avevo bisogno di tornare a lavorare e ritrovare la condizione, per questo, quando ho ricevuto una chiamata dal Colleferro lo scorso novembre, non ho esitato un attimo. Alla fine, nonostante le retrocessione, è stata una buona esperienza, ho anche giocato alcuni match. A fine stagione avevo un accordo con il Colleferro, ci siamo stretti la mano e sarei rimasto molto volentieri, ma purtroppo ho atteso invano una chiamata. Mi spiace perché ci tenevo molto. Cosa cerco? Una squadra e una società che mi consentano di allenarmi e giocare allo sport che più di tutti amo, non mi faccio un problema di categoria anche se ho sempre giocato quasi sempre in Eccellenza nelle ultime. Ora mi sto allenando da solo, ma mi manca il campo, il lavoro con lo staff e con i miei compagni di reparto. Ho sempre avuto un buon rapporto con tutti i miei preparatori e compagni, sono un ragazzo serio che rispetta le scelte dei tecnici e dei propri preparatori e credo di poter dire ancora la mia”. In bocca al lupo Jacopo, speriamo di trovarti presto in qualche campo della nostra regione.

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