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College Life Italia, Renzi: "Consiglio a tutti il percorso negli Stati Uniti"

L'avventura di Nicolò, passato dalle giovanili professionistiche laziali al calcio oltreoceano, in America: accompagnato dalla sua passione e dall'interesse per l'economia

13 Dicembre 2018

Nicolò Renzi con un compagno di squadra

Nicolò Renzi con un compagno di squadra

La storia di Nicolò Renzi è quella di un ragazzo sicuro di ciò che vuole, determinato e pronto a prenderselo con grinta ed entusiasmo. Le giovanili professionistiche di Roma, Latina e Lazio, poi due esperienze all'estero da giovanissimo, in Spagna prima degli Stati Uniti. Sempre spinto dalla sua forte passione per lo sport più bello del mondo, senza mai tralasciare, allo stesso tempo, la propria formazione professionale. Calcio e studio, in Italia ed in America: alla scoperta di un mondo nuovo, di culture differenti, con senso d'avventura e risolutezza verso gli obiettivi da raggiungere.


Nicolò, partiamo dalla tua carriera calcistica, dove hai iniziato e come si è evoluta.

Nicolò Renzi con un compagno di squadra

“La mia prima vera esperienza nel mondo del calcio è l'ho avuta a 12 anni nella Roma, poi mi sono trasferito al Latina, dove ho affrontato il campionato Giovanissimi Nazionali da capitano. Successivamente ho cambiato sponda del Tevere e sono stato un anno alla Lazio: questa è stata l'esperienza più bella della mia vita. Non soltanto per il Nicolò calciatore, ma anche e soprattutto per il Nicolò ragazzo; purtroppo ci sono stati problemi in società e così me ne sono dovuto andare. Alla Lupa Castelli Romani poi ho fatto un bel campionato e grazie al mio procuratore ho avuto l'opportunità di trasferirmi in Spagna, nel Leganes, dove ho avuto l'occasione di giocare in Primavera”.


Come è stata l’esperienza all’estero?

“Il calcio spagnolo si adattava alle mie caratteristiche di giocatore e quindi mi sono sentito subito immerso nella loro visione del gioco. Infine ho deciso di iniziare questa avventura in America e dopo aver terminato gli studi ho iniziato gli iter burocratici per trasferirmi”.


Come sei entrato in contatto con College Life Italia? Quando è iniziata la tua avventura in USA?

“Ho conosciuto College Life grazie ad un mio amico. Già in Spagna avevo deciso di iniziare questo percorso e con il mio curriculum calcistico non è stato difficile entrare: ho fatto comunque il provino per il video highlights, che qui in America è molto importante. Dopo aver fatto i documenti (www.collegelifeitalia.com) mi sono iscritto al Morningside College, Iowa”.


La rosa maschile del Morningside College: Renzi sesto da sx in alto


Come è andato l’ambientamento in USA, a livello sportivo, universitario e di relazioni?

"Mi sono ambientato benissimo, anche perchè la squadra è totalmente internazionale e quindi tutti i ragazzi, avendo provato le mie stesse emozioni e sensazioni, mi hanno dato una grossa mano. A livello calcistico non è stato complicato, anche perchè il calcio americano: tralasciando la tattica, è vicino a quello italiano. Parlando invece dell'università devo dire che inizialmente ho avuto qualche difficoltà con la lingua: però dopo tre mesi il mio inglese ha raggiunto un buon livello e ciò mi ha aiutato sensibilmente ad inserirmi".


Costa studi? Come ti sei trovato con il sistema universitario americano? Tanto differente dal nostro?

"Il sistema universitario americano è completamente diverso dal nostro: ti obbligano, in qualche modo, a studiare tutti i giorni e di conseguenza la quantità di studio giornaliero è naturalmente limitata. Inoltre la cosa che più mi ha sorpreso è l'importanza e il peso che loro danno allo sport, lo studio è rapportato strettamente con la mia attività calcistica. Una non intralcia l'altra, anzi. Le lezioni sono molto interessanti ed in questo specifico college, nel quale io studio economia, i professori ti danno una mano instaurando un rapporto stretto con gli studenti".


Sul campo invece? Dove giochi, che risultati hai ottenuto con la tua squadra, come sta andando la stagione?

Renzi in azione in campo

"Sono un centrocampista centrale. Purtroppo prima dell'inizio del campionato mi sono rotto la clavicola, sono stato fuori 50 giorni e sono rientrato solo nell'ultimo mese di attività, perchè qui la stagione dura tre mesi. Siamo arrivati secondi in regular season, qualificandoci di diritto ai playoff dove siamo usciti in finale. Però abbiamo avuto comunque l'occasione di partecipare al torneo nazionale, in Oklahoma".


Che obiettivi hai per il futuro, sia sul piano sportivo che su quello professionale?

"Sono venuto in America con degli obiettivi già in testa. Dopo due anni qui vorrei trasferirmi in un College più grande, di Prima Divisione: credo di poterci riuscire sia per le mie doti calcistiche, sia per i miei voti che ad ora sono molto positivi. Più in là vorrei trovare un lavoro legato alla finanza, ma questo non credo sarà un grosso problema perchè qui i College ti aiutano molto durante la ricerca lavorativa".


Infine, consiglieresti il percorso con College Life Italia? E perché?

"Il percorso con College Life Italia lo consiglierei a tutti. Ti dà l'occasione di fare ciò che ti piace, giocare a calcio, e studiare. L'educazione scolastica è importantissima e questo percorso ti permette di coltivare il tuo sogno, con un occhio al futuro".


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