Cerca
la storia
05 Giugno 2019
Scarpecci in campo in USA
La sfida e il sogno. Un nuovo libro da scrivere con l’etichetta del viaggiatore che ha preso in mano il suo destino e la sua valigia carica di ambizioni per raggiungere grandi traguardi. Dal CS Villaggio Breda al villaggio globale degli States Giorgio Scarpecci senza calcoli e con la leggerezza dei Millenials (classe '99) grazie a College Life Italia sta disegnando un futuro magico: “Grazie ai social mi sono interessato a College Life e chiacchierando con un amico che mi disse di lasciare l’Italia per l’America, ho cominciato a capire che sarebbe stata una cosa concreta. Nell'associazione ho conosciuto persone uniche, con loro ho spesso contatti”.
Calcio e università: Scarpecci’s American Dream Nei Pulcini Giorgio trascorse un anno anche alla Roma – la squadra per cui tifa – e poi il passaggio alla Lazio per quattro stagioni fino ai Giovanissimi Fascia B Elite, seguite dalla Tor Tre Teste e la Lupa Castelli Romani per chiudere il cerchio all’Albalonga con due anni di Juniores e una vittoria del titolo regionale e una finale. Giugno 2018, un anno fa, la svolta: “Ho visto i provini di College Life Italia e mi sono iscritto. A gennaio 2019 sono partito e la mia avventura negli USA nel verso senso della parola, è iniziata quest’anno. Prepari gli esami, cambi la tua mentalità, ti poni traguardi e arrivato in America cerchi nuove esperienze: da quando ho iniziato College Life Italia è nato il mio sogno americano”. Giorgio, iscritto alla Post University (Waterbury, Connecticut) nel corso di laurea di Business Administration, ha legato subito con i compagni e gli studenti: “In America si tende a socializzare. Sono tutti amichevoli e ospitali. L’ambientamento è stato facile, ma non facilissimo: cambi vita da un giorno all’altro. Prima avevi delle comfort-zone con la famiglia, gli amici. Il giorno dopo vai dall’altra parte del mondo in una stanza con due persone che non conosci e cambia un po’ tutto”.
Connecticut, la squadra c’è sempre Entusiasmo e ambiente dall’atmosfera mitica. Giorgio vive in piena simbiosi con la squadra, dove ha trovato diversi ragazzi europei: “A livello sportivo e universitario vivi con la tua squadra, non è come in Italia che finito l’allenamento ti fai la doccia e torni a casa: qui finisci e vivi con i compagni, vai a mensa insieme come se fossi in un piccolo quartiere e nel giro di una settimana hai già buoni rapporti con tutti. Gli americani sono molto amichevoli e festaioli”. Un percorso di studi a misura di globalizzazione che rispetta le esigenze dei ragazzi e facilita e agevola le scelte: “Ti mettono a disposizione tutti i mezzi per fare un lavoro di qualità – sottolinea Giorgio – e hai percorsi personalizzati di cinque-sei materie: è un vantaggio enorme perché tu bene o male sei consapevole di ciò che ti piace fare e di quello che ti interessa. Acquisisci sicurezza e consapevolezza. Ti scegli gli orari, la mattina sei in classe e poi hai tempo per gli allenamenti”. Una vita dai due frame: books and field, libri e campo. La cultura e il gioco con scadenze e obiettivi precisi da rispettare: “Ci assegnano mini compiti per casa finalizzati al Midterm e al Finalterm, metà e fine semestre: quiz e presentazioni in PowerPoint che ti portano ad avere una buona preparazione e ad arrivare agli esami più rilassato e tranquillo. Ogni professore ha al massimo diciotto studenti e sono molto disponibili come un prof del liceo in Italia”.
Ancora lì, lì nel mezzo Fedele al ruolo ricoperto in Italia e a piena disposizione del coach e del team, Giorgio Scarpecci da gennaio ha partecipato al torneo dell’università nella Lega D2 nella famosa NCAA: “Il campionato si gioca durante il Full Semester da fine settembre a gennaio. Ho fatto delle partite di una certa importanza, ma non di campionato. La mia squadra ha vinto il girone con grandi meriti. È molto bello vincere il campionato in America: ti premiano con l’anello della vittoria che ritrae lo stemma dell’università, il tuo nome e il tuo numero. Ora nel torneo dell’università cercheremo di arrivare più lontano possibile. Il calcio è preso in maniera molto seria alla pari dello studio: chi eccelle in campo, eccelle nell’università con meriti accademici”. Per il futuro Scarpecci ha grandi ambizioni: “Vorrei rivincere la Conference e giocarmi i playoff. Negli studi voglio partire bene, avere una buona media e ambire a riconoscimenti prestigiosi così da avere un piano A e un piano B perfettamente paralleli tra loro: mi piace giocare a calcio e studiare. Vorrei portare avanti le due cose in maniera buona”. Con un sogno: “Fare il calciatore ed esordire un giorno in MLS così come laurearmi con buonissimi risultati e avere un lavoro che mi permetta di viaggiare e conoscere nuovi mondi, esperienze e culture. Consiglio College Life Italia (www.collegelifeitalia.com) a tutti, conta la meritocrazie e l’America è il nuovo mondo per davvero per realizzare almeno un sogno di quelli che abbiamo da bambini”. La “MagicLand” di Scarpecci. Best wishes Giorgio.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni