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L'intervista
10 Giugno 2019
Stefano Iannotti (©Lori)
“Ho preso una decisione definitiva sul mio futuro: oggi Stefano Iannotti appende per sempre gli scarpini al chiodo e smette con il calcio giocato. Prima ti chiamavano tutti, ora è tutto completamente diverso e ho perso la voglia di stare dietro a certe dinamiche. E’ arrivata l’ora a 38 anni, 39 ad agosto, di guardare avanti. Voglio iniziare una nuova carriera, quella di allenatore”. Parole importanti che segnano un’era: uno degli esterni d’attacco o trequartisti più forti del calcio laziale dice addio e smette per sempre: parliamo di Stefano Iannotti, calciatore che non ha bisogno di troppe presentazioni. “Nel Lazio ho tanti ricordi bellissimi: dall’ultimo campionato con il Villalba, a quello con il Pisoniano passando per la grande annata con il Ciampino con 22 gol in 30 partite da esterno con Pacetti, Di Donato e tanti altri calciatori importanti”. Un giocatore superlativo e sopra le righe che ha sempre detto e fatto quello che altri non erano in grado di fare: “Il gol più bello? Ciampino-Budoni, stagione 2008/2009 in Eccellenza finita 3-2 per noi, una rete da 30 metri straordinaria”. Gol, assist, pennellate ed una classe fuori dal comune che ha incontrato tanti top player in campo: “David Turazza, Il Papero Antonini, Marco Neri, Gabriele Di Donati, Fabio Pacetti, calciatori di altre categorie che ad oggi non ci sono più”. Non solo calciatori ma tanti tecnici da cui, a partire da oggi, cercherà di prendere spunto passo dopo passo: “Ho avuto diversi allenatori bravi: Claudio Solimina, grande allenatore e grosso motivatore, Fabio Lucidi, a livello tecnico molto preparato, Sandro Pochesci, Pasquale Camillo, Francesco Punzi a cui auguro una grande carriera perché la merita”. Tanti episodi curiosi durante la sua carriera ed una domanda che sono anni che ci facciamo perchè quella famosa sostituzione di Pochesci nello spareggio per la D tra Sora e Lupa Frascati fu compresa poco non solo da Iannotti: “La sostituzione? Pensai che l’allenatore non capisse nulla (ride, ndr). Parlando seriamente dopo tanti anni quando ripensi a certi episodi rivaluti tante situazioni, compresa quella, anche se a dire la verità non stavo giocando male contro il Sora”. E’ sempre Iannotti, nel bene e nel male, ma lui lo sa ed è consapevole dei suoi errori: “La testa non mi ha assistito quando ero più giovane, il Cassino mi aveva venduto al Pescara in Serie B nel 97/98 e sono scappato dal ritiro stando 4 anni fermo. Ripensandoci dopo, sicuramente non rifarei le stesse scelte, non mi rendevo conto delle mie potenzialità. Avrei potuto fare tanti anni nel professionismo ma ora, a 20 anni di distanza, non ha senso piangersi addosso”. Stop al calcio giocato ed una nuova carriera da allenatore pronta ad essere iniziata: “Farò da allenatore quello che non sono riuscito a fare da calciatore. Ci proverò con tutto me stesso e ce la metterò tutta perché penso che ad oggi questo sia il mio prossimo futuro”. Con una chiusura sui giovani: “Continuate a fare sport che è lo sport più bello del mondo, divertitevi e in bocca al lupo a tutti”. Se ne va Stefano Iannotti ed è una notizia che non può lasciarci indifferenti: il tempo scorre per tutti, domani è un altro giorno.
In bocca al lupo, Iannottinho!
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