lo studio

Non si vive solo di calcio, ma tanti col calcio ci vivono

Pubblicato su dirittosportivo.com uno studio di ItaliaCamp sulle ripercussioni economiche relative allo stop dei campionati

Anche senza scendere in campo di calcio in Italia si continua a parlare costantemente. Tra prese di posizione più o meno condivisibili ed un continuo turbinio di dati, e date (soprattutto) il pallone non ha mai di fatto smesso di rotolare. Ogni giorno si susseguono interventi ed analisi, ma quella proposta da dirittosportivo.com (clicca qui per il servizio completo) in collaborazione con ItaliaCamp, pone l'accento su uno degli aspetti meno presi in considerazione, ossia l'indotto economico e sociale che il calcio può generare e, di riflesso, dunque, le mancate entrate e problematiche che possono venire a crearsi con una situazione di lunga stasi. Lo studio, portato avanti dal professor Leo Cisotta e da Guglielmo Stendardo (non solo difensore della LUISS, ma anche avvocato esperto di diritto sportivo) si fonda, su un’innovativa metodologia di analisi strategica che considera oltre all'economia, anche indicatori che misurano l’impatto anche in chiave economica e sociale di un movimento capace di generare impatti economici, diretti e indiretti, per 6 miliardi di euro nel 2018 (Rapporto PWC). Questo impone dunque di guardare al calcio con attenzione ed evitare di trascurare per esempio il ruolo delle serie minori che fanno capo alla LND poiché si rischia di avere nei prossimi mesi, se non addirittura anni, un impatto devastante sul piano sociale che va dall'abbandono scolastico, alla chiusura delle scuole calcio finanche all'aumento della devianza minorile. Temi che non possono essere lasciati indietro, considerando le migliaia di società sparse su tutto il territorio nazionale cui deve essere data una risposta in questi momenti difficili, dato che il rischio di perderne il 30% è realistico"

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