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Regione e I Municipio: "Ridare Campo Testaccio alla cittadinanza"

Mercoledì scorso, presso il complesso del Mercato di Testaccio, si è tenuta la presentazione della delibera della Giunta Regionale che rilancia la storica struttura. Veloccia: "Importante il percorso fatto insieme alle realtà del territorio"

29 Luglio 2020

Uno scatto dopo la conferenza di mercoledì

Uno scatto dopo la conferenza di mercoledì

Uno scatto dopo la conferenza di mercoledì

Il primo, o l’ultimo, passo verso un rinnovato divenire, a seconda dell’angolazione da cui la si vuol vedere, ma resta il fatto che quello di mercoledì 22 luglio per Campo Testaccio rimarrà storico. Un campo di calcio (che così è nato e così rimarrà) dal percorso travagliato e che mai come in questo momento vede meno claudicante il suo ritorno alla piena disponibilità dei suoi cittadini, anzi sostenitori. Come se quel rettangolo circondato dal cemento sia una squadra, un idolo. Determinazione popolare ed una fitta rete di passaggi amministrativi hanno riconsegnato alla popolazione di uno degli storici rioni capitolini un bene prezioso per le future generazioni. All’interno di un campo se non si lavora di squadra si esce sconfitti, regola semplice ma basilare per il successo sportivo, ed è questo ciò che è accaduto per ottenere il ritorno alla gestione del I Municipio di un terreno simbolo, nel bene e nel male, della romanità. Associazioni e politica strette in un unico intento, che ha trovato il suo definitivo sbocco. Risultato che ha un numero, ovvero la delibera regionale 435 che, testualmente, porta “all’approvazione dell’accordo per il recupero e la restituzione alla fruizione pubblica di Campo Testaccio” arrivata il 14 luglio. Parte della squadra che ha giocato e vinto questa partita era all’ombra di via Volta mercoledì scorso, con Emiliano Monteverde (Assessore allo Sport e alle Politiche Sociali) nelle vesti di regista, Claudia Santoloce (Presidente della Commissione Politiche Sociali e Sport) con lo spirito del grande centravanti, Massimiliano Monnanni (Presidente dell’Asilo Savoia) a difendere e far ripartire l’azione (sarà appunto la ASP a gestire il progetto di riqualificazione), Maurizio Veloccia in rappresentanza della Regione Lazio e Sabrina Alfonsi (Presidente del I Municipio) capitano del gruppo.


Il ritorno alla cittadinanza Campo

Testaccio ha visto sfilare il suo destino più volte, iniziando dal 2003 per finire ai giorni nostri. In mezzo, un’infinità di carte e personaggi, con la zona identificata anche nel PUP come utile alla costruzione di un parcheggio, poi mai completato. è soltanto nel 2017 con il passaggio di consegne dall’assessorato alla mobilità a quello dello sport che il cammino verso lo scopo per cui era sorto torna ad avere un passo più spedito e cadenzato, fino alla delibera comunale 30 del 2019 che ne consente l’affidamento, la gestione e la competenza amministrativa al I municipio, aprendo di fatto le porte alle associazioni che hanno sempre tenuto l’occhio vigile sulla partita. Ne nasce un progetto partecipato cui segue un documento approvato poi dalla delibera del consiglio municipale che come prima cosa afferma il ritorno all’essenza: in quell’area deve esserci un campo di calcio. A guardarla da fuori sembrerebbe una decisione scontata, ma la puntualizzazione è fondamentale per non fare un passo (o più) all’indietro e rimettere in partita tutti quegli elementi che potrebbero far svanire il sogno rinnovato con tutto quello che ne consegue, ovvero attività sportive e sociali, tenendo in considerazione le necessità dei cittadini. Il tutto trova la collaborazione della Regione che entra definitivamente in campo sostenendo l’azione del rione, individuando e stanziando le risorse per l’intervento e le modalità organizzative.


Claudia Santoloce 

“Campo Testaccio è rimasto un punto fermo ed una ferita nel rione” Non ci sono giri di parole nel presentare l’importanza dello spazio, prima, e del lavoro svolto poi “Abbiamo fatto una serie di commissioni e di riunioni, con sedute a volte ogni mese, per un tema che poteva essere dimenticato, vista la serie di vicende che si intrecciavano. Abbiamo voluto lavorare partendo dal basso e la costruzione di un progetto partecipato poi accolto dalla Regione, dando spazio a chi quel campo lo ha vissuto e ascoltando anche chi è andato a giocare fuori dal rione e vorrebbe tornare ad indossare la maglia del Testaccio. C’è stato un impegno collettivo e corale, partendo dal primo cittadino fino ad arrivare al presidente Zingaretti. Con l’accordo che porta alla gestione pubblica dell’impianto è una pre-condizione a tutela del cittadino e dell’amministrazione. Quello che mi sento di chiedere arrivati a questo punto è che il territorio venga sempre coinvolto anche in futuro, in quanto ho ricevuto diverse richieste dopo l’approvazione della delibera regionale su come, d’ora in poi, verrà gestito il campo. Io immagino che questo processo corale debba avere anche un risvolto corale nella gestione che deve necessariamente rimanere pubblica e che non ci siano altri progetti che non demonizzo, ma che non auspico. Una gestione pubblica sarà sicuramente la miglior tutela”.


Maurizio Veloccia

 L’ingresso in campo della Regione è stato determinante, l’assist decisivo per mettere in porta quel pallone che girava intorno all’area di rigore con una manovra cui mancava quell’assist decisivo. Veloccia ne spiega la genesi e gli obiettivi dell’intervento “Stiamo cercando, come in tante parti della città e della regione, di dare una mano a dei progetti, a delle richieste che ci vengono fatte dagli enti locali attraverso dei progetti di riqualificazione e degli investimenti pubblici. Quindi quando ci è stato chiesto dalla presidente Alfonsi di poter concorrere al recupero di questo spazio ovviamente ci siamo messi a lavorare. Ci sono state raccontate le problematiche di questo spazio, come l’abbandono ed il fallimento dei progetti pregressi, ma ci è stato anche raccontato il percorso fatto con il territorio, con le iniziative di partecipazione pubblica che abbiamo sposato e poi ci è stato chiesto anche un sostegno economico al Municipio che poi avrebbe dovuto trovare una soluzione per riaprire il prima possibile questo spazio. Abbiamo fatto una cosa semplice, dando un mano, a riprova del fatto che chiunque chieda un aiuto la Regione è pronta. Due giorni fa (lunedì 20 ndr) è iniziato un appalto per recuperare un’area degradata di un’ansa del Tevere, a Centocelle stiamo intervenendo per ridare un futuro alla Pecora Elettrica, incendiato dalla criminalità, a settembre sarà riaperto. Stiamo cercando di recuperare degli spazi abbandonati, come il Film Studio o l’archivio Moro a Garbatella. Stiamo cercando di riaprire degli spazi chiusi, perché l’idea di rilanciare Roma, noi crediamo passi anche per uno sporcarsi le mani con degli investimenti e degli sforzi. Una città che recupera degli spazi e riattiva una socialità è più viva e più sicura. Ci siamo quindi attivati in questo progetto che ha tre direttrici: investimento pubblico e fruizione pubblica di quest’area; territorio, che significa apertura di Campo Testaccio alle realtà sportive ed associative; valenza sociale, attraverso un percorso consolidato. Per questo la regia è stata affidata alla ASP Asilo Savoia perché già in altre realtà come la Palestra della Legalità ad Ostia, abbiamo sperimentato la possibilità di riaprire degli spazi sportivi, per permettere a coloro che potrebbero avere delle difficoltà a partecipare a quelle attività di avere un sostegno economico” Questo a testimoniare che uno dei punti fondamentali dell’accordo è “La socialità del bene, attraverso iniziative che la Regione ha già in atto in tutti gli impianti sportivi che hanno voluto aderire, come ad esempio i “buoni sport” o i voucher assegnati tramite ISEE. L’idea è quindi di restituire il campo al rione di Testaccio e a chi magari ne ha più bisogno. Penso che sia un’occasione da non sprecare”.

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