L’INTERVISTA
Matteo Ciccioriccio: "La Romulea, papà Alfredo e quel gol…"
Quando si trascorrono così tanti anni nella stessa società si potrebbero raccontare milioni di episodi, di aneddoti, di annate, di emozioni. Matteo Ciccioriccio è legato indissolubilmente al mondo Romulea e, se ha deciso di rimettersi in gioco, poteva essere solamente con la formazione del campo Roma di via Farsalo.
Buongiorno Matteo, da quanti anni vesti la maglia della Romulea e cosa rappresenta per te questa Società? Sappiamo che oltre a te anche Mancini milita nella Romulea da tantissimi anni, quale è il vostro rapporto e come giudichi la prima parte di stagione della squadra?
"Buongiorno, sono parecchi anni, da quando ne avevo 7, che vesto la maglia della Romulea e oggi ne ho 35. E' letteralmente parte della mia vita, un amore, una storia che continua ad aggiornarsi. Mi sento onorato ed un privilegiato per questo, ho sempre potuto fare sport in un contesto sano ed agonisticamente di livello. Al tempo stesso la Romulea e le persone che ne fanno parte mi hanno sempre fatto sentire in famiglia, supportandomi quando ce ne era bisogno. In mezzo a tutti questi anni c'è stata anche una fantastica e meravigliosa avventura chiamata F.C. Colle Oppio, una realtà che rappresenta un pezzo del mio cuore, sia calcistico che umano. Il rapporto con Matteo Mancini, capitano della squadra, è ottimo ma del resto è facile con lui. Mi dà l'opportunità di riavvolgere il nastro, mi ci rivedo molto ed è come se tornassi qualche stagione indietro. Venendo all'aspetto strettamente calcistico la prima parte di stagione la giudico buona, partendo dal presupposto che siamo una neopromossa e stiamo facendo un campionato di livello pur considerando qualche alto e basso. Certamente siamo anche ambiziosi e questo ci porta a lavorare per scalare quante più posizioni possibili poi il campo darà la risposta definitiva".
Tu hai visto davvero diversi gruppi squadra al campo Roma: riusciresti a scegliere una tua TOP 11 personale di questi anni? Quale è la squadra che ti è rimasta particolarmente nel cuore?
"Mi devi perdonare ma è davvero impossibile fare una lista di soli 11 giocatori con un uomo alla loro guida. Come dicevo prima, ho la fortuna di far parte di una realtà prestigiosa come la Romulea da così tanti anni che i giocatori e gli allenatori potrebbero comporre almeno 4-5 dream team e non me la sento di escludere qualcuno. Posso però dire che a livello giovanile mi è rimasta nel cuore la squadra guidata da Fabio Giallatini, arrivata alla conquista del tricolore categoria giovanissimi, mentre nella sfera delle prime squadre un posto particolare lo occupano quella guidata da Angelo Angelini ed anche quella allenata da Andrea Trasciani. La prima ha rappresentato il punto di partenza dopo anni che la Romulea non aveva una prima squadra, la seconda l'inizio di un ciclo che ci ha visti partire dalla seconda categoria ed arrivare in promozione nel 2013".
Quanto è importante secondo te essere un esempio per i ragazzi di giovanili e scuola calcio affinché un giorno possano arrivare in prima squadra? Quali sono secondo te 3 caratteristiche importanti per diventare calciatori?
"E' molto importante. Reputo fondamentale dare un’impronta da subito ispirata ai giusti comportamenti, i più giovani è normale che si facciano condizionare dagli esempi che vedono. Spero nel mio piccolo di contribuire in questa direzione, non solo per chi si deve affacciare in prima squadra ma anche per chi già ci è arrivato ma, data la giovane età, è in fase di maturazione e crescita. Serve l'umiltà che alimenta la voglia di imparare costantemente, lo spirito di sacrificio perché ad ogni livello è importante dedicarsi al calcio in maniera seria qualora lo si voglia fare a buon livello ed infine, non per importanza, il rispetto".
Se dovessi scegliere un aneddoto da raccontare di tutti questi anni cosa racconteresti come episodio? Ci piacerebbe, se ne avessi piacere, avere un tuo ricordo ed una tua dedica speciale verso una persona che per anni è stato medico sociale della Società e che tanti ragazzi che sono passati per la Romulea ricordano con grande affetto…
"Di aneddoti ce ne sarebbero tanti, se mi fermassi a pensare non saprei quale scegliere ed allora cito il primo che istintivamente mi viene in mente e legato al primo anno in cui conquistammo il salto di categoria dalla seconda alla prima categoria. Ricordo che un nostro dirigente, Gerry Donato, nel periodo invernale, come giusto che sia, vestiva un piumino imbottito. Bene, siccome in quella fase facemmo una striscia vincente non indifferente, fu costretto a non toglierselo fino a fine campionato e sappiamo bene in quale mese si concludano le competizioni! Venendo alla seconda parte della domanda prima di tutto vorrei ringraziare tutti i ragazzi per l'affetto dimostrato. Lo percepisco, mi arriva e questa cosa mi riempie il cuore. Mio Papà continuo a vederlo sempre lì ogni domenica, seduto in panchina con la sua sigaretta, immerso nel tifo per la sua squadra e pronto ad inveire ogni volta che era chiamato a correre sul campo con la sua valigetta medica. L'anno scorso venivo da un anno di inattività dopo che avevo deciso di appendere gli scarpini al chiodo, solo la chiamata della Romulea poteva farmeli rimettere. Pur con qualche iniziale dubbio legato all'età e all'essere ancora competitivo a livello personale, ho alzato gli occhi al cielo e mi sono detto ‘torniamo a casa nostra, al campo Roma. Ho ancora un gol da fare e da dedicare’. Fortunatamente, nonostante le sole tre partite della scorsa stagione, il gol è arrivato ed è stato proprio al campo Roma. Vorrei anche soffermarmi anche su un’altra persona, il Prof. Mario Lodi a cui voglio dedicare un pensiero pieno di affetto e stima".
Quale è il sogno nel cassetto dell’Uomo e del calciatore Matteo Ciccioriccio?
"Come uomo il mio sogno nel cassetto è perfezionarmi e migliorarmi nel mio lavoro. Lo dico perché un domani la cosa che mi piacerebbe è essere in grado di trasferire quanto appreso e formare chi si affaccerà nel mio settore. L'insegnamento è sempre stato il mio pallino. Calcisticamente il sogno è vincere domenica prossima, poi quella seguente e via dicendo".