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L’INTERVISTA
L’attaccante classe 1987 è pronto per un grande finale di stagione e racconta qualche aneddoto sulla sua carriera
07 Aprile 2022
Angelo Pangrazi esulta dopo un gol (Ph. GazReg)
Sta segnando come sempre fatto e vuole continuare a farlo per regalare un bel sogno al Vicovaro: Angelo Pangrazi non ha dubbi sugli obiettivi di questo finale di campionato ed è pronto a giocarsi tutte le carte a disposizione.
Buongiorno Angelo, nell’ultima sfida di campionato sei risultato decisivo con un gol pesantissimo che ha permesso al Vicovaro di continuare la lotta per la vittoria del campionato: pensi che sia possibile? Quali sono a tuo avviso i punti di forza di Rocca Priora, Atletico Torrenova e Vicovaro?
"Buongiorno, si il gol di domenica è stato importante e certamente crediamo nella vittoria del campionato, non possiamo più sbagliare nelle 7 partite che rimangono e alla fine tireremo le somme. Sia Torrenova che Rocca Priora sono squadre forti con giocatori importanti per giocarsi insieme a noi il salto di categoria, sarà un bel finale di campionato".
In carriera hai segnato tanti gol con diverse maglie: quale è la rete più bella che non dimenticherai mai per nessun motivo e l’annata che ricordi con maggior piacere?
"Il gol più emozionante che mi è rimasto sempre in mente è il primo gol in serie D a Guidonia nella mia città: avevo appena 18 anni dopo aver fatto tutta la trafila dai primi calci alla prima squadra e ricordo bene che è stata un’emozione indimenticabile con mio padre felicissimo".
Un Presidente, un direttore, un allenatore ed un calciatore con cui hai avuto nella tua carriera il miglior rapporto umano: chi citeresti e perché?
"Il Presidente con cui ho avuto un rapporto umano più importante è stato Giuseppe Bernardini, mi ha sempre trattato bene, con lui sono cresciuto già dai primi calci mi diceva che sarei arrivavo a giocare per la prima squadra e così è stato. Se penso agli allenatori sono stati tanti quelli bravi da cui ho avuto la fortuna di essere allenato: dal mister Chierico a Pochesci ma in particolare ce ne sono due a cui sono legato a livello umano sono mister Antoniutti del Fiano Romano e proprio il mister Lillo del Vicovaro, due allenatori veramente bravi che meritano altre categorie. Anche con i giocatori la stessa cosa, ho avuto la fortuna di vincere tanti campionati e quindi di giocare con giocatori forti: da Matozzo a Giacchè ma sopra tutti metto il mio amico e socio Alessandro Cerroni, un vero amico conosciuto nel calcio che tuttora frequento tutti i giorni avendo aperto un’attività insieme a lui".
Cosa vuoi fare nel prossimo futuro: hai già in mente quale strada intraprendere dopo il calcio giocato o ancora vuoi rifletterci bene? Resterai in questo mondo?
"Per il prossimo futuro voglio viaggiare e dedicarmi alla mia famiglia, il prossimo anno mi sposo ed appena ho possibilità voglio godermi i week-end proprio con lei. Per quel che riguarda il mio “secondo tempo”, non ho intenzione di rimanere nel mondo del calcio, mi ha dato tanto ma non mi appassiona fare né l’allenatore né il direttore".
Quale è il tuo sogno nel cassetto nel calcio?
"Il mio sogno nel cassetto con il calcio è rimasto nel cassetto (ride, ndr). Da piccolo come tutti avrei sognato altri palcoscenici ma al di là degli scherzi, come ripeto, il calcio mi ha dato tanto anche a livello dilettantistico, non so cosa farò il prossimo anno, ma per adesso cerco con tutti gli sforzi di vincere il campionato con il Vicovaro".
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