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l'intervista

8 marzo, festa della Donna: parola a Concetta Padula dell'Indomita Pomezia

Il punto della presidente nella giornata in cui ricordiamo l'importanza delle donne anche nel mondo del calcio

08 Marzo 2023

8 marzo, festa della Donna: parola a Concetta Padula dell'Indomita Pomezia

Concetta Padula, presidente dell'Indomita

L'Indomita Pomezia è una società che si declina al femminile. Praticamente un unicum nel calcio laziale, un tratto distintivo che nobilita l'opera sul territorio del club giallonero. Oggi, in occasione della Festa della Donna abbiamo fatto il punto con la presidente Concetta Padula

Come è arrivata nel mondo del calcio? Cosa Le piace e cosa cambierebbe? "La società è nata nel 1979 con mio padre Giuseppe Padula che ci ha lasciato ormai 31 anni fa ma mia madre, attualmente presidente onorario, ha continuato a portarla avanti, poi è subentrata mia sorella Stefania ed ora io quindi direi che l'Indomita è una società a guida femminile. Inoltre io e mia madre siamo state insignite della benemerenza di dirigente benemerito della FIGC, unico caso con questa connotazione esistente. La nostra società è, grazie anche all'accordo con i soci Gianni Di Canio (vicepresidente) e Fabio Medei (direttore generale) una società dove si respira un'aria familiare e questo lo ritengo un plus incredibile ed unico. Per quanto riguarda i cambiamenti siamo, soliti ascoltare la platea di persone che ci circonda (genitori, dirigenti, tecnici) che ci
aiutano portando alla nostra attenzione istanze che noi prendiamo sempre in considerazione. Collaborazione è la parola chiave che ci contraddistingue".

C'è ancora diffidenza verso le donne, soprattutto se hanno ruoli importanti? "La diffidenza purtroppo esiste ancora, così come il poco rispetto e ne abbiamo saggiato alcuni frammenti anche con persone che sono passate
nella nostra società, ma tendiamo ad avere un clima positivo, pertanto riusciamo ancora a difenderci adeguatamente"

All'interno dell'Indomita Pomezia ci sono diverse donne: sotto quale profilo Le piacerebbe vederne di più? "Confermo con orgoglio: siamo tante. Oltre a me ci sono innanzitutto le mogli dei due soci Cristina ed Eleonora sempre in prima linea con me, Maria la responsabile della tutela dei minori, Daniela la responsabile logistica e area food, Rita il perno della segreteria, Anna e Bruna le nostre infaticabili addette all'ordine dell'impianto e tutte le mamme che si prodigano insieme a noi tutti i giorni. Le ringrazio tutte perché il loro supporto è essenziale"

Cosa possono dare le donne all'interno di una società di calcio di diverso, o in più, rispetto agli uomini? "Come già detto la nostra società è come una famiglia e, notoriamente, una donna ha un senso critico e una visione diversa dagli
uomini, quindi ritengo che l'unione della visioni maschili e femminili possa dare un contributo diverso alla crescita".

Se dovesse parlare ad una giovane ragazza per farla avvicinare al calcio, cosa Le direbbe? "Se ha questo desiderio, se insegue il sogno di giocare a calcio le direi di non farsi condizionare da pregiudizi che ancora ci sono ma di continuare per la sua strada e realizzare quel sogno, di crederci fino in fondo, da noi troverà le porte aperte".

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