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l'intervista
L'intervista al fischietto internazionale in occasione dell'inaugurazione della sezione di Aprilia
28 Giugno 2023
Massimo Mariano (Foto ©AIA)
La passione e la Champions League
Maurizio Mariani Lei, come tutti i suoi colleghi della massima serie, è un esempio per tutti i giovani arbitri. Come si trova in questa veste?
"C’è la consapevolezza di poter essere un punto di riferimento, a cui sono arrivato attraverso un percorso fatto di step successivi che ho cercato di raggiungere attraverso lavoro e sudore. Ma anche attraverso errori, che sono sempre opportunità di crescita in qualsiasi ambito. Essere un esempio per chi si avvicina al mondo arbitrale significa spiegare che per raggiungere i traguardi più importanti c’è bisogno di lavoro e sacrificio, oltre ad un pizzico di fortuna".
La passione per il calcio è il motore che spinge i giovani ad avvicinarsi all’arbitraggio. Col passare degli anni quali altre capacità vanno coltivate per salire di livello?
"Diventare arbitro è una scelta, dettata dai motivi più diversi. Quando arriva il momento della prima partita si è tutti nella stessa condizione, quasi di impaccio nel fare il primo fischio od estrarre il primo cartellino. Sono sensazioni che a distanza di molti anni sono ancora ben impresse nella mia mente. La cosa più importante del percorso che ti porta dall’esordio assoluto alla Serie A è che si deve passare attraverso tutte le categorie, senza saltare nessun passaggio. Un sentiero lungo che inevitabilmente mette tutti davanti a momenti problematici, che vanno affrontati con tenacia e grazie al supporto dei colleghi della propria sezione".
Nella stagione appena conclusa lei ha esordito in Champions League arbitrando al “Santiago Bernabeu” la sfida tra Real Madrid e Lipsia nella fase a gironi. A questo punto della carriera di un arbitro c’è ancora spazio per emozionarsi all’idea di calcare simili palcoscenici?
"Le misure erano leggermente diverse rispetto ai campi delle giovanili venete dove ho esordito (ride, ndr). Certamente che c’è ancora spazio per le emozioni, deve essere così. Si tratta della tappa di un percorso, una tappa sognata che va a coronare i tanti sacrifici fatti nel corso degli anni, tra allenamenti e tempo tolto alla famiglia. Chi mi ha accompagnato dai tempi del mio esordio era con me su quel prato, così come tutti i componenti della sezione di Aprilia, dove ho portato la divisa utilizzata in quella gara con una dedica per i colleghi. Fortuna, divertimento e passione hanno senza dubbio contribuito a farmi arrivare a questo esordio, ma una carriera non va avanti senza qualcuno che ti supporta nel tuo percorso".
Altra gara di cartello di questa stagione affidata a lei è stata Barcellona – Manchester United, andata degli spareggi per accedere agli ottavi di Europa League. Anche il “Camp Nou” ha dimensioni diverse rispetto ai campi delle giovanili venete…
"Decisamente (ride, ndr). È stata una gara molto importante, sia per me che per il blasone portato in campo dalle due squadre. Studio ed approccio da parte di un arbitro sono fondamentali per preparare al meglio questo tipo di sfide. Così come in tutte le altre, sia chiaro. Però una volta nel tunnel che dagli spogliatoi porta al campo qualche farfalla allo stomaco l’ho sentita. L’intensità della sfida, però, mi ha permesso di tornare immediatamente concentrato sul mio lavoro: al momento del fischio d’inizio tutto è tornato ad essere come nelle altre partite che ho diretto nella mia carriera, dove l’unico pensiero era, ed è, fare il mio massimo"
In foto Mariani durante Real Madrid - Lipsia
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