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l'intervista
L'intervista al fischietto internazionale in occasione dell'inaugurazione della sezione di Aprilia
28 Giugno 2023
Massimo Mariano (Foto ©AIA)
I consigli ai giovani arbitri
Dall’interno del campo cosa si può fare per tentare di stemperare la tensione che si viene a creare? "Il ruolo degli arbitri è quello di far rispettare le regole, pur commettendo inevitabilmente degli errori. Siamo esseri umani, è inevitabile. Un’idea potrebbe essere quella di inserire delle norme che permettano ai direttori di gara di interrompere una partita, specialmente nel settore giovanile dove è imprescindibile trasmettere certi valori, nel momento in cui venga superato un certo limite. Senza ovviamente andare ad inasprire ulteriormente l’ambiente già surriscaldato. Fondamentale, però, è incrementare la comunicazione: l’arbitro non può essere lasciato da solo, il supporto delle squadre, dei calciatori e degli allenatori è imprescindibile. E qui torniamo al discorso della cultura: si possono trovare degli esempi positivi in altri ambiti su questo tema da poter utilizzare per dare una svolta positiva su questi temi. In ogni caso, non voglio far passare sotto traccia il coraggio dei ragazzi che si cimentano nel mondo dell’arbitraggio. Entrare in campo a 14 anni con le responsabilità connesse a questo ruolo è un’esperienza molto forte. Non tutti gli ambiti che riguardano la vita dei giovani permettono di vivere questo tipo di momenti formativi, anche se poi è giusto che un ragazzo lasci nell’istante in cui sente di non poter far fronte a tutto quello a cui va incontro indossando la divisa da arbitro".
Oggi si può ancora consigliare ad un giovane di provare l’esperienza arbitrale? "Io amo fare l’arbitro, non posso fare altro che dire ai ragazzi che questa è un’esperienza formativa sotto tutti i punti di vista e che va fatta assolutamente senza necessariamente arrivare in Serie A. L’importante è sentirsi da Serie A, che è un concetto diverso. Dare sempre il proprio massimo è la cosa fondamentale per crescere in qualsiasi ambito, che sia lavorativo o personale. La categoria in cui si arriva ad arbitrare è una discriminante di secondaria importanza".
In foto un giovane arbitro durante una partita di Under 15 (Foto ©Cinelli)
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