L'Evento
Assemblea Pubblica: nuovo regolamento e gestione degli impianti sportivi comunali
Si è tenuta ieri pomeriggio al Dipartimento Sport di Roma Capitale l'Assemblea Pubblica relativa al nuovo regolamento ed alla gestione degli impianti sportivi organizzata da Gesis Lazio, con la presenza dell'Assessore allo Sport, Grandi Eventi e Turismo Alessandro Onorato. Un nuovo incontro tra le parti interessate per discutere appunto del nuovo regolamento e portare avanti quel dialogo che troppo spesso è mancato in passato. L'obiettivo comune, come ripetuto a gran voce più volte proprio dall'Assessore, è quello di garantire l'accesso allo sport a tutti i cittadini e, per riuscirci, c'è bisogno che i soggetti coinvolti camminino insieme per trovare le soluzioni migliori.
L'introduzione - Ad aprire le danze è Daniele Laureti, presidente di Gesis Lazio: "Qualcosa si sta muovendo perché rispetto all'ultima consigliatura qualche confronto per risolvere queste tematiche si sta attuando. Bisogna constatare che il regolamento attuale ha generato moltissimi contenziosi, portando in alcuni casi danno al dirigente che ha seguito la procedura. Questi sono aspetti oggettivi e che l'attuale amministrazione deve prendere in considerazione, quello che ha destabilizzato di più l'associazione è la questione che i bandi talvolta hanno generato attriti tra i concessionari, coloro che gestivano in concessione e coloro che partecipavano al bando. In qualità di presidente dell'associazione di categoria invito l'attuale amministrazione a prendere in considerazione il fatto che non si può pensare di applicare le normative non conoscendo quello che accade sul territorio".
Si parte con gli interventi - Cominciano poi gli interventi. Il primo a prendere parola è Silvano Morandi, esperto in partenariato pubblico privato: "In questo momento, con gli uffici che hanno cambiato marcia, il lavoro dell'assessorato ed il nuovo codice contratti si potrebbe veramente fare un passo epocale. Il codice è molto innovativo sotto l'aspetto dei princìpi, dicendoci quelli per cui l'azione amministrativa vada indirizzata. Il mio consiglio sarebbe quello di inserire nel codice dei forti rimandi al partenariato pubblico privato per far sì che i gestori e coloro che vogliano portare progetti innovativi per il Comune di Roma, possano farlo con una strada facilitata". Lo segue l'Avvocato Gino Giuliano, esperto in diritto amministrativo: "Il nuovo regolamento fa grandi sforzi ma incontra secondo me dei limiti significativi perché si diffonde molto su quelli che sono i doveri dei concessionari ma non si preoccupa affatto dei doveri dell'amministrazione. Questo crea un'asimmetria tra le parti, il concedente ed il concessionario sono due partner e se funziona il rapporto si persegue bene l'interesse pubblico. Penso che dovrebbero essere inserite delle norme per portare ad un equilibrio tra le parti che è un aspetto fondamentale".
Le risposte dell'Assessore - Dopo i primi due interventi, arrivano le prime risposte dell'Assessore Alessandro Onorato, dopo i dovuti ringraziamenti: "Ringrazio Gesis per l'opportunità e tutti gli intervenuti. Se siamo qui con la volontà di presentare un nuovo regolamento è perché c'è la consapevolezza da parte di tutti che il regolamento attuale non vada bene. La difficoltà è trovare un sano equilibrio tra i diversi interessi che esistono, che ci porti ad un obiettivo che per noi è primario: quello di garantire un'opportunità sociale e sportiva a tutti indipendentemente da quanti soldi abbiano in tasca. I numeri, non le chiacchiere, parlano chiaro: la stragrande maggioranza dei concessionari, tutti tranne due, pagano il canone ridotto e non è uno scandalo. Noi non vogliamo fare cassa, il nostro obiettivo è che i cittadini romani possano fare sport a prescindere dalle proprie disponibilità economiche. Su 132 soggetti quelli decaduti sono solo 11, dunque nessuno ha mai parlato di un comparto di soggetti che si comportano tutti male". La parola d'ordine da perseguire è semplificazione: "Entrando nel merito mi sento di dire che, se qui noi stiamo per fare un regolamento, è perché sentiamo la necessità di semplificare in maniera drastica agli uffici il loro lavoro e li ringrazio perché si stanno caricando di una situazione drammatica. È evidente che la dotazione del personale del nostro dipartimento è super sottodimensionata e, mi sento di anticipare, che nei prossimi giorni stiamo pensando di creare un'unità di scopo parallela da quello che noi facciamo per andare a velocizzare tutta l'analisi di quelli che sono i PPP ed i bandi. Non dobbiamo più girare la testa dall'altra parte, come è stato fatto in passato - prosegue l'Assessore - io dal canto mio non faccio sconti né a me stesso né a chi lavora con me: se un dirigente o un ufficio comunale ha sbagliato è giusto che paghi le sue responsabilità, d'altronde parlate con una persona che ha fatto esposti alla Corte dei Conti da Assessore, i fatti parlano chiaro e non l'ha mai fatto nessuno mentre amministrava". Ci vuole partnership tra i soggetti coinvolti: "Dobbiamo rispettare le norme, qui nessuno di noi è masochista e vuole stare a discutere con un'altra parte, è ovvio che se voi sviluppate al meglio questi centri e fate rispettare le tariffe comunali dei tre regimi (ridotto, concordato e di mercato), noi siamo pazzi di gioia: chi la paga è una persona onesta e lo ringraziamo, chi non la paga è un cialtrone. Quando parlate di semplificare, dalla bozza del regolamento già c'è un atto chiaro, non bisogna più chiedere il permesso per il cambio di utilizzo ad esempio da un campo di calcetto ad uno di padel: si può fare attraverso la comunicazione di un professionista che dichiara che rispetti le norme, poi se questo modifica il piano economico - finanziario bisogna tenerne conto. Non accetto che si raccontino dei miti, il comparto è ampio e grave, se ci sono dei suggerimenti andiamoli a vedere ma non è colpa mia se la norma non mi dà la possibilità di prorogare un concessionario e se l'unica via sarà quella della presentazione di un PPP. Non c'è dubbio che si può fare di più, faremo di più e sono anche convinto che con l'aiuto di Risorse per Roma noi da qui ad 8-9 mesi risolviamo tutta la vicenda: se abbiamo un'unità di lavoro parallela che ci aiuta sui PPP, ci velocizza i bandi e soprattutto ci digitalizza tutto, possiamo risolvere tutto in tempi brevi. Bisogna capire - chiude Onorato - in maniera razionale che lo scopo è quello di una partnership, con l'obiettivo finale di arrivare a garantire sport alle persone".
La seconda tranche di interventi - Si riparte poi con gli interventi, a cominciare da Mauro Schiavone, architetto referente CRL FIGC: "La situazione della sicurezza negli impianti non è una problematica solo dei concessionari ma coinvolge anche la proprietà ed è un aspetto centrale. Bisogna pensare ad un trattamento particolare per alcuni casi specifici dove i piani di manutenzione ordinaria inficiano l'utilizzo di quello spazio sportivo stesso". Parola poi al concessionario Alfonso Rossi di Olimpia 1 che sottolinea quanto sia importante premiare i virtuosi: "È necessario considerare di dare una salvaguardia a livello tempistico per chi è in regola con tutte le funzioni". Il microfono passa poi ad Alessandro Cochi, in rappresentanza della Regione: "Quando un privato costruisce qualcosa sulla concessione del Comune si rischia, con i ricorsi, di arrivare a sentenze la cui conseguenza negativa può essere quella che lo sport non vada avanti, come accaduto in alcuni episodi con il precedente assessorato".
Le conclusioni dell'Assessore - In chiusura arrivano le ultime considerazioni dell'Assessore Alessandro Onorato che, ancora una volta, si focalizza sopratutto sull'importanza di riuscire a trovare insieme la soluzione giusta per l'intero settore: "Vedo che molte volte c'è la tendenza a generare il dubbio che uno qui voglia soltanto mazzolare il concessionario sportivo perché è un appassionato di grandi eventi ma questa è una narrazione che io rifiuto. Noi grazie ai grandi eventi abbiamo riattivato l'economia cittadina e guadagnato fondi per investire su posti abbandonati. Come dicevo in precedenza, a noi spetta, rispetto al passato, il compito di ristabilire un equilibrio. Oggi abbiamo due possibilità davanti: quella di trovare una soluzione che metta apposto l'intero settore, oppure andare in consiglio comunale rischiando che purtroppo la delibera non venga approvata perché qualcuno pensa di poter ottenere di più".