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l'intervista
Il presidente della Tor Tre Teste particolarmente amareggiato per i possibili esiti delle novità introdotte
21 Luglio 2023
Ivan D'Adamo, presidente della Tor Tre Teste
La Riforma dello Sport ha lasciato interdetti diversi presidenti di società dilettantistiche, tra cui quello della Tor Tre Teste Ivan D'Adamo, che ha parlato così ai nostri microfoni: "Credo che non ci si renda conto del danno fatto al dilettantismo. Tra gli obiettivi della riforma c'era quello di tutelare i ragazzi ma li hanno resi carne da macello, le società professionistiche ormai possono prenderne quanti vogliono e se non vanno bene rimandarli indietro, tanto non ci si perde nulla. Noi invece investiamo tanto sul ragazzo tra tecnici, fisioterapia e quant'altro, ed anche questo non ci viene più riconosciuto, inoltre bisognerà programmare la stagione senza sapere quali saranno gli introiti. Le società dilettantistiche saranno costrette ad investire sempre meno. Tutto questo poteva essere gestito meglio, si poteva tornare a pagare le società che hanno lavorato con un giocatore gli ultimi tre anni prima del passaggio ai professionisti, anziché gli ultimi dieci, oppure si poteva permettere al ragazzo di vincolarsi per più anni con una società". E se da una parte chi lancia i ragazzi verso il professionismo non si vede più riconosciuto un riscontro economico significativo, dall'altra deve far fronte alla contrattualizzazione dell'intero personale: "Sono costi complicatissimi da sostenere, ed il rischio è che molte società si vedano costrette a fare dei tagli. Noi dovremo cercare una soluzione senza poter contare su quella che era una grossa fetta dei nostri introiti, ora chi ci darà quei soldi per investire? Se i dilettanti sono costretti a regredire ne fanno le spese anche i ragazzi". Anche il tempismo della riforma, arrivata a ridosso della nuova stagione, ha lasciato D'Adamo molto perplesso: "Una scelta da Premio Nobel - esordisce ironicamente il presidente - Se ad oggi qualcuno pensa che ci siano dei benefici sarei curioso di sapere quali sono. Il calcio inoltre copre la stragrande maggioranza del movimento sportivo italiano, ci sono persone che lavorano qui diverse ore al giorno ed anche per questo credo che la Riforma dello Sport, per il calcio, avrebbe dovuto proporre delle manovre differenti. Ad ogni modo so che da molte realtà stanno arrivando lamentele forti, ed io spero che chi tutela il dilettantismo possa far sentire la propria voce a chi di dovere".
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