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l'editoriale

I club voltano le spalle alla politica.
Il nuovo Presidente ha vinto così

16 Settembre 2024

I club voltano le spalle alla politica. Il nuovo Presidente ha vinto così

Roberto Avantaggiato ed il consiglio direttivo

Ci si aspettava che la segretezza dell'urna potesse giocare a favore dello sfidante. Tante volte negli anni passati si era fantasticato su un possibile ribaltone qualora un aspirante Presidente fosse riuscito a superare lo scoglio del quorum della candidatura. Invece la sorpresa di queste elezioni viaggia in senso opposto alle previsioni, o meglio speranze, del gruppo di Giacomo Tramati, consegnandoci una vittoria netta, sul campo, di Roberto Avantaggiato. 282 a 70, un divario enorme, oltre a tutti i Consiglieri, i Revisori dei Conti e i Delegati Assembleari. Un Tramati che perde oltre il 50% delle preferenze raccolte (il quorum era di 141 designazioni) e chiude con un consenso del 12.5% degli aventi diritto al voto (poco meno del 20% dei presenti), proprio nel giorno delle elezioni, con le società che, libere di scegliere e senza alcuna pressione, cassano il suo programma criticando soprattutto la quasi totale composizione politica della sua squadra e la strampalata idea di reintrodurre il vincolo (recentemente abolito dalla Riforma dello Sport). Il discorso di Giancarlo Abete, che aveva aperto la riunione con la sua consueta e straordinaria capacità oratoria, puntava il dito proprio contro quel tentativo di ingerenza della politica nel mondo del calcio, che "deve restare autonomo, libero". Non è servito inneggiare alla "guerra", come Tramati l'aveva definita nel chiamare le società al voto in una mail inviata mercoledì, non sono stati utili il camioncino che campeggiava sabato mattina davanti al Grand Hotel Duca D'Este "Tramati, why not?", né le hostess che distribuivano all'ingresso i volantini con i nominativi da votare. Se a Tramati e al suo gruppo va riconosciuto il grande merito di essere riusciti a raggiungere la candidatura, è altrettanto doveroso evidenziare che i concetti, e i toni con cui sono stati espressi, probabilmente non l'hanno aiutato nella scalata, tanto quanto la partecipazione attiva dei suoi nella sfera politica. Dopo averlo ascoltato sabato mattina a Tivoli, in un discorso che metteva ancora in risalto l'ostruzionismo complottista del sistema alla sua ascesa, la stragrande maggioranza dei club del Lazio, compresi alcuni di quelli che lo avevano appoggiato per la candidatura, gli hanno voltato le spalle (emblematiche le parole di Massimo Testa davanti a diversi presenti), decidendo di porre la propria fiducia sul Consigliere uscente Roberto Avantaggiato. È il suo successo. Si è messo in gioco con umiltà e spirito di servizio prendendosi la responsabilità di essere la persona giusta su cui puntare per il dopo Zarelli, ha lavorato in silenzio, ha saputo incassare colpi bassi. È rimasto freddo e lucido, non alzando mai i toni e dimostrando capacità "politico-sportive" rivelatesi poi superiori a quelle dell'avversario, soprattutto nel giorno dell'Assemblea, con un discorso equilibrato ma incisivo, vestendo i panni di Presidente di tutti. E allora buon lavoro Presidente, noi come sempre ci faremo portatori degli interessi del nostro amato calcio, aperti al confronto e con spirito di critica costruttiva.

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