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L'INTERVISTA
19 Novembre 2024
Giulio Froio e Gabriel Amati, vice e capitano orange (Foto ©Vesta)
Il Milan Games Week è il più importante evento in Italia dedicato al gaming e agli eSports. Quest'anno il Vesta sarà tra i protagonisti: dopo la vittoria di campionato e Coppa Italia targati LND eSport, il club laziale è stato invitato alla manifestazione per disputare la eCommunity Cup contro il Teramo. Sfida in cui gli orange partono con ottime possibilità di conquistare il titolo, come spiega il capitano Gabriel Amati: "Ci sentiamo favoriti, avendo già studiato l’avversario, siamo sicuri di portare a casa anche questa coppa e puntiamo a vincerne tante altre in questa stagione. Il mio è un ruolo delicato, il capitano è quello che si prende tutte le responsabilità nel bene e nel male ed è colui che si carica sulle spalle la squadra. A volte faccio anche da motivatore e psicologo quando i compagni si trovano a vivere periodi complicati. Questo perché negli eSports, dal mio punto di vista, l’aspetto mentale ricopre una grande importanza. Non mi ispiro a qualcuno in particolare, anche perché sono l’unico in Italia ad aver vinto il pallone d’oro, piuttosto cerco di prendere spunto dai più forti e di rubare con gli occhi ciò che può farmi migliorare". La partecipazione del Vesta a quest’evento dimostra la forte espansione degli eSports come conferma anche il vice capitano orange Giulio Froio, che ribadisce i concetti espressi dal compagno di squadra: "L’obiettivo è sempre lo stesso, riuscire a vincere e convincere, quindi ci auguriamo di dare il meglio questo sabato per quest’altra finale. La possibilità di aggiungere un altro trofeo in bacheca ci fomenta ancor di più. In Italia e anche all’estero questo mondo esiste già da molti anni, ma prima non si era mai riusciti ad avere la giusta attenzione come in questi ultimi tempi. Ad oggi, per quanto riguarda il mio ambito e-sportivo, non lo si può effettivamente chiamare lavoro perché non si guadagnano ancora cifre che ti permettano di considerarlo tale, ma rimane una passione in parte retribuita. Lo si può definire lavoro solamente per la mole di cose da fare e ore da dedicare per arrivare a raggiungere certi traguardi. Ormai sono anni che ricopro qualsiasi ruolo sugli esterni: terzino, esterno o ala; ora mi occupo di tutta la fascia, sia in fase offensiva che in quella difensiva. I risultati e i premi individuali o di squadra ne sono la dimostrazione. In passato ho provato a cambiare ruolo proponendomi attaccante o mediano, che tatticamente conosco e potrei interpretare abbastanza bene, ma non mi entusiasmano. A me piace essere un cavallo senza briglie, volare avanti e indietro su tutta la fascia. Ecco perché mi chiamano "plirius airlines".
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