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l'intervista
27 Novembre 2024
Pietro Cazzorla, presidente dell'AIA di Aprilia
Terzo mandato: il bilancio del percorso
Presidente Cazzorla, quello iniziato lo scorso 11 novembre sarà il suo terzo mandato alla guida della sezione di Aprilia.
"È stato un momento importante perché c’era praticamente tutta la sezione riunita (102 votanti su 116 aventi diritto, ndr) ed ho ricevuto ben 101 voti oltre ad una scheda bianca. Questo dimostra quanta unione di intenti ci sia all’interno della nostra squadra e, soprattutto, sono stato molto contento di ricevere un attestato di stima di questa portata dopo essermi speso tanto per questi ragazzi nei precedenti otto anni. Sono onorato di indossare la fascia di capitano di questa squadra".
Che percorso ha portato avanti nei suoi due precedenti mandati? E come intende proseguire in quello appena avviato?
"Sono stati otto anni molto importanti a livello associativo ma anche tecnico. Maurizio Mariani ha ottenuto la nomina ad arbitro internazionale, alcuni dei nostri ragazzi hanno raggiunto i campionati professionistici sbarcando in Serie C, altri sono arrivati in Serie D ed uno dei nostri è nella Serie A di Calcio a 5. Inoltre, abbiamo una folta schiera di assistenti che fanno parte della CAN C ed un gruppo validissimo in Eccellenza e Promozione. Non è stato un periodo semplice, perché abbiamo affrontato il blocco dei campionati dovuti al COVID, con la difficoltà di tenere i ragazzi all’interno dei nostri ranghi nonostante la mancanza di impiego nei fine settimana. C’è poi stato il trasferimento nella nuova sede, anche questo un passaggio faticoso. Tra i problemi che andranno affrontati in futuro c’è senza dubbio quello del reclutamento, legato principalmente agli episodi di violenza nei confronti degli arbitri. La nostra regione è la peggiore in Italia: le statistiche ci dicono che gli episodi riguardano principalmente il settore giovanile e vengono commessi nella maggioranza dei casi da tesserati, non da sporadici elementi del pubblico. Grazie al Ministero dell’Istruzione abbiamo avuto la possibilità di entrare nelle scuole per farci conoscere, ma c’è sempre la paura da parte dei genitori che questi eventi possano capitare anche i propri figli, dunque già i 40 iscritti del corso che stiamo terminando vanno considerati come un grande successo. Ad oggi, però, il numero di arbitri non basta a coprire tutte le gare in programma: spesso i ragazzi sono chiamati al doppio impegno nel fine settimana perché altrimenti si rischia di non poter far disputare gli incontri".
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