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Il caso

Arbitro aggredito, gli rompono il braccio: perché il calcio laziale si ferma

L'ufficialità della presa di posizione dell'AIA scaturisce da un episodio accaduto nella terza Categoria di Viterbo

05 Dicembre 2024

Arbitro aggredito, gli rompono il braccio: perché il calcio laziale si ferma

Gli arbitri non scenderanno in campo nel prossimo fine settimana (©Cassoni)

Adesso è ufficiale: il calcio laziale si ferma per una settimana. La decisione è stata presa dall'AIA Lazio dopo una serie di notizie che si sono rincorse nei giorni scorsi. Ma andiamo con ordine, perché questa vicenda prende il via la scorsa settimana. Al termine della sfida tra Corchiano e Cellere, gara della Terza Categoria di Viterbo, il direttore di gara Edoardo Cavalleri è stato fatto oggetto di un terribile atto di violenza, costatogli addirittura la frattura di un osso, il capitello del gomito sinistro con 30 giorni di prognosi e conseguenze in ambito lavorativo, dal momento che di professione è un fisioterapista.

Da quel gravissimo episodio è nata la protesta dei fischietti della nostra regione, che hanno deciso di mobilitarsi sin da subito per dare vita ad una protesta che potesse avere il risalto necessario a sensibilizzare tutto il movimento per far cessare questo spregevole trend di violenza. Il percorso è stato lungo e travagliato, in questi ultimi due giorni si sono rincorse tantissime voci su quali potessero essere le decisioni in seno all'AIA e al Comitato Regionale Lazio. Alla fine si è optato per il segnale più forte possibile: la sospensione di una intera giornata di campionato, con tutto il movimento laziale fermo, dall'Eccellenza all'Under 14. Il tutto a distanza di 6 anni dal caso Bernardini, quando a tutto il calcio regionale fu imposto lo stop.

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