Lo speciale/3

DL Sport, per l'AIA è una "Svolta epocale". Le parole di Zappi e Massini

Massimo Pacetti

I vertici dei fischietti non nascondono la loro soddisfazione per le nuove disposizioni

È dovuta intervenire la politica per tentare di mettere un argine al deplorevole fenomeno della violenza sugli arbitri. Lo scorso 20 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto DL Sport, che tra le norme reca quella dell’equiparazione tra fischietti e pubblici ufficiali: per chi dovesse macchiarsi di fatti come quelli accaduti lo scorso dicembre a Viterbo (ma purtroppo è solo uno dei tanti esempi che si possono portare e che hanno reso necessaria una stretta a livello legislativo) da cui è scaturito lo stop dei campionati laziali a tutti i livelli, scatteranno sanzioni penali, compreso il carcere. Una svolta storica sotto tanti punti di vista, dato che fino ad ora le conseguenze a cui si poteva andare incontro riguardavano solamente l’ambito sportivo. Una norma che dovrà fungere da deterrente per tutti coloro che ancora, inspiegabilmente, faticano a capire che l’arbitro non può e non deve essere considerato come l’unico colpevole di un risultato negativo, al di là di una prestazione non ottimale. Troppo facile da parte di gruppi composti da venti giocatori ciascuno (per un totale di quaranta, escludendo i vari staff ed i tifosi) prendersela con uno. La stessa Associazione Italiana Arbitri aveva sollecitato un intervento diretto del potere legislativo per offrire una maggiore tutela ai suoi associati, trovando ora la risposta che cercava. I vertici dell’AIA esprimono soddisfazione per quanto deciso dal Governo, anche se sia secondo il Presidente Antonio Zappi che per il suo Vice e vicario Francesco Massini, non si può essere del tutto contenti quando nello sport è costretta ad entrare la politica per placare situazioni che neanche dovrebbero venire a crearsi. Proprio ai massimi dirigenti dell’organo arbitrale abbiamo chiesto di spiegare, valutare e commentare quanto presente nel DL Sport, provando anche a lanciare un messaggio distensivo a tifosi, dirigenti e tesserati: essendo tutti parte dello stesso movimento, sarebbe finalmente ora che si capisse quanto è importante concedere a tutte le parti coinvolte il giusto grado di rispetto. La speranza di tutti, AIA compresa, è che a partire dalla stagione ormai prossima al via le cose inizino a cambiare, riportando la situazione a quella che dovrebbe essere la normalità: al termine della partita strette di mano e saluti, colloqui e non polemiche. Magari anche discussioni, ma non aggressioni: quelle non fanno parte del calcio. Non fanno parte dello sport. Non fanno parte della società civile.

Presidente Zappi e Vice Presidente Massini, il 20 giugno è stato approvato il DL Sport, che tra le norme introdotte reca quella di equiparazione tra arbitri e pubblici ufficiali: quali sono le novità più importanti che questa norma introduce?
"Chi aggredisce un arbitro, causandogli lesioni gravissime, rischia il carcere fino a 16 anni. È stato modificato l’articolo 583-quater del codice penale, che prevede i casi di lesioni personali causate a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni. La modifica del governo estende la stessa pena a chi procura lesioni ai danni di un arbitro o di altri soggetti preposti alla regolarità tecnica delle manifestazioni sportive"

Il mondo arbitrale come ha accolto questa novità?
"Con grande soddisfazione, ma mista ad amarezza. Da un lato c’è la consapevolezza che una misura del genere fungerà da deterrente nei confronti dei violenti, dall’altro l’amarezza legata al fatto che nello sport non si dovrebbe mai parlare di repressione penale. Proseguiremo in tutte le nostre iniziative formative per promuovere la figura dell’arbitro, la cultura delle regole del calcio e della legalità"

Il fatto che la politica sia dovuta intervenire è lo specchio di quanto sia grave il problema sui nostri campi: siete d'accordo?
"Nei mesi scorsi, a seguito di numerosi fatti incresciosi e molto gravi, avevamo definito questa situazione come di emergenza sociale, con numeri che avrebbero dovuto interessare il mondo politico per valutare misure legislative di contrasto ad una vera e propria diffusa criminalità in via di impunita diffusione. La risposta è stata chiara"

L'approvazione del DL Sport può essere considerata la soluzione o, dal vostro punto di vista, ci sono altri margini di manovra per dare una svolta alla situazione attuale?
"Ribadiamo che con la sola repressione non arriveremo da nessuna parte e sarà quindi necessaria una presa di coscienza di tutto il sistema calcio e della società civile sul fatto che la figura dell’arbitro merita rispetto. Occorre quindi che anche i media cambino linguaggio e non descrivano mai l’arbitro come colui che danneggia il risultato sportivo. Il diritto di critica si dovrebbe esprimere sempre in un contesto equilibrato e responsabile. Si sappia che una parola sopra le righe espressa in diretta televisiva contro l’arbitro o un comportamento eccessivamente protestatario di un allenatore o calciatore possono generare emulazioni innescanti comportamenti violenti sui terreni di gioco polverosi delle borgate, dove la realtà della sicurezza non è quella dello Stadio Olimpico o di San Siro".

Volete lanciare un messaggio a quelle persone che, per motivi non sempre chiari, non riescono a mostrare il rispetto dovuto a coloro che indossano la divisa da arbitro?
"Noi siamo ben consapevoli che nel calcio esistono interessi e che il risultato sportivo è importante per ogni club. Ma non dovrebbe mai essere dimenticato che si sta parlando pur sempre di un gioco in cui i valori veri dello sport dovrebbero sempre prevalere. E che gli arbitri, come calciatori, allenatori e tifosi, altro non sono che ragazzi appassionati di una disciplina all’interno della quale, con massimo impegno e sacrificio, cercano di garantire il rispetto delle regole".

PORTA LA TUA PASSIONE A UN LIVELLO SUPERIORE
Dati, statistiche, profili giocatore, panoramica squadra e molto altro ancora: scarica subito l’app di Gazzetta Regionale cliccando qui! 

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.