l'intervista
Corrado Maida, presidente AIAC "I tecnici devono essere anche educatori"
L'intervento in vista del convegno Generazioni a confronto di sabato 18 ottobre all'università di Tor Vergata
Tra i presenti all'evento che si terrà all'Università di Tor Vergata ci sarà anche il presidente dell’AIAC Corrado Maida che ha presentato quelli che saranno gli intenti che lui in rappresentanza dell'associazione sosterrà: "Partecipare al convegno “Generazioni a confronto” significa provare a leggere i cambiamenti del calcio attraverso gli occhi di chi lo vive ogni giorno, cioè i ragazzi e gli allenatori. Le generazioni di oggi crescono in un mondo completamente diverso da quello che ha formato noi. Come allenatori, abbiamo il dovere di capirlo e di trovare i giusti strumenti per accompagnare i giovani, senza rimpiangere il passato”. Maida si sofferma anche sul cambiamento generazionale a cui stiamo assistendo ed a cui partecipano in prima persona i ragazzi di oggi: "Oggi tutto è immediato: video, highlights, social, videogiochi. I ragazzi imparano tanto anche fuori dal campo, ma spesso faticano ad avere pazienza. Vorrebbero tutto subito. Noi allenatori dobbiamo insegnare che il calcio è un percorso: fatto di allenamenti, sacrifici, errori e miglioramenti".
Analizzando il ruolo e le volontà dei ragazzi di oggi, il presidente dell’Aiac ha anche toccato il tema riguardante la funzione ed il cambiamenti a cui deve sottoporsi la figura dell’istruttore e del tecnico nell’ambito sportivo e negli obiettivi che la sua associazione si è prefissata: "Anche il nostro ruolo è cambiato. Una volta l’allenatore era soprattutto un tecnico, oggi deve essere anche educatore, psicologo, motivatore. Bisogna saper parlare la lingua dei ragazzi, capire i loro bisogni e saperli gestire anche fuori dal campo. L’AIAC lavora proprio in questa direzione”. Infine, il tecnico ha sottolineato quali sono le necessità e gli intenti che il calcio come sport deve porsi: “Una delle necessità maggiori è quella di ridare centralità ai valori. Il calcio deve essere scuola di vita: rispetto, spirito di squadra, sacrificio. Per questo servono allenatori preparati, strutture adeguate e collaborazione con le famiglie"